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Ashram di Sintesi

Nella creazione dell’Ashram sono state riunite in una sintesi le tre principali energie di raggio. Questo Ashram ha la responsabilità di produrre lo spostamento della civiltà dall’espressione di Sesto Raggio a quella di Settimo, e di spostare la vita organizzata della forma da un’espressione di Terzo Raggio ad una di Settimo. Esso detiene l’onere della responsabilità Gerarchica di operare lo spostamento dell’identificazione umana dall’io all’Anima. Sta incominciando adesso a farsi carico delle responsabilità che assumerà pienamente alla fine del secolo, e che porterà avanti per un periodo di 2500 anni.

Questo Ashram è focalizzato dal Maestro M., dal Maestro D.K. e dal Maestro R., con l’aiuto di certi discepoli iniziati presi da ciascuno dei tre Ashram (cioè dall’Ashram di Primo Raggio, l’Ashram di Secondo Raggio e l’Ashram di Settimo Raggio). Al momento del passaggio di secolo il nuovo Ashram di Sintesi includerà tutti i discepoli di questi tre Ashram maggiori.

In quanto Anime all’interno di questo Ashram, voi non soltanto dedicate, ma addirittura create la coscienza e le forze della personalità per servire questo piano ashramico. Esso è quindi il detentore del Proposito Divino con il quale sarete connessi per i prossimi 2500 anni. Come si correla questo con la vita e le vicende attuali? E alla luce di ciò, qual è il significato del gruppo? Il significato del vostro posto e della vostra funzione nel gruppo? Qual è il suo proposito? Dove risiedono i vostri conflitti e qual è il loro scopo?

Prima però di proseguire con la proiezione dei concetti, vorrei fare un inciso per dire qualcosa sulle modalità dell’adombramento. Vi ricorderete che in un incontro precedente vi ho detto che siete entrati in un importantissimo ciclo di opportunità che ha specificamente a che fare con l’espansione della coscienza verso una comprensione più ampia, e che questa crisi di opportunità riguarda particolarmente la vostra ricezione e comprensione della Verità.

Questo specifico adombramento contiene molti concetti che non si prestano ad essere organizzati in una forma presentabile prima della proiezione. Bisogna che Io li organizzi man mano che ve li presento, collaborando per così dire con la vostra coscienza e aggiustandomi di continuo su di essa - con il suo stato di ricettività e con la sua comprensione attimo per attimo di quello che viene proiettato. Al fine quindi di ricavare il massimo beneficio da questo sforzo di gruppo, vi chiedo di cooperare con Me nel modo seguente:

innanzitutto, poiché molto di ciò che proietterò sarà finalizzato a chiarire i vostri attuali problemi, nonché le condizioni e le situazioni che più vi sono d’ostacolo, è necessario che voi (per essere ricettivi verso questi chiarimenti) abbiate il coraggio di mettere da parte le vostre opinioni, le vostre lamentele e le vostre obiezioni riguardo a qualsiasi specifica situazione, e nel contempo a mettere anche da parte (per chi di voi abbia questo vissuto) l’autocompiacimento e la banale soddisfazione che provate nei confronti del vostro progresso.

Mettete da parte per un momento tutte le vostre personali interpretazioni mentali, per cogliere il Piano più ampio e per ricevere il chiarimento e la luce che vi adombrano direttamente, e verso i quali non siete mai stati così ricettivi come in questo momento. Guardiamo innanzitutto al nuovo Ashram di Sintesi così come è oggi, sia soggettivamente che oggettivamente. Nella sua realtà soggettiva nell’ambito del campo d’azione Gerarchico, come sapete esso è stato creato dallo sforzo focalizzato dei Maestri M., D.K. e Me stesso, e da un gruppo di discepoli anziani che collabora con Noi nel campo d’azione soggettivo (soggettivo cioè in relazione ai tre mondi dello sforzo umano).

Qui, nella nostra risposta a Shamballa e al Cristo, abbiamo dato forma e creato (radunando la coscienza necessaria, nonché l’energia, forza e sostanza necessarie) il nuovo Ashram di Sintesi, che sui livelli Gerarchici incarna in sé una certa parte, espressione e responsabilità del Piano Divino per l’umanità.
Ora, anche a questo livello d’attività interno alla Gerarchia questo Ashram, in confronto ad altri, è relativamente piccolo, molto potente, e nelle sue primissime fasi iniziali. Il Piano che esso sta incarnando prevede la progressiva riproduzione di se stesso (dell’Ashram) nei tre mondi dello sforzo umano.

Ciò significa che - nell’ambito della sfera d’azione Gerarchica - quando quei tre membri della Gerarchia più strettamente implicati hanno fatto risuonare la nota dell’Ashram di Sintesi, quando hanno fatto risuonare la nota del Piano che stanno incarnando, Essi hanno attratto nella Loro sfera d’influenza all’interno dei tre Ashram interessati (il Primo, il Secondo e il Settimo) quei discepoli che in virtù della loro precedente affiliazione karmica avevano una specifica relazione con quel piano e con lo sforzo del nuovo Ashram di Sintesi.

Allora, quelle Anime presenti nei tre Ashram maggiori, udendo la chiamata (cioè la nota fatta risuonare), hanno risposto spostandosi dalla loro specifica affiliazione ashramica e dalla loro funzione nell’Ashram, verso il nuovo Ashram di Sintesi, per assumersi lì una responsabilità che è nello stesso tempo vecchia e nuova - la vecchia responsabilità consistendo nella riassunzione di una responsabilità già assunta molto tempo fa, ma interrotta per molte e molte incarnazioni - per quanto concerne i tre mondi dello sforzo umano; e invece per molte ere - per quanto concerne l’Anima sul suo piano.

Esse hanno lasciato l’Ashram con il quale erano entrate in rapporto - e attraverso di quello con la Vita Una - e hanno altresì dismesso la funzione attraverso la quale rendevano un servizio efficace al Piano Divino per l’umanità. Pertanto, anche a livello di Anima, ovverosia nel campo d’azione Gerarchico, queste Anime possono essere considerate assolutamente pioniere in ogni senso del termine.

Tutto questo richiede grossi aggiustamenti anche a livello animico. E ricordatevi ancora che, fatte le debite proporzioni, il nuovo Ashram è piccolo. La responsabilità di cui esso si fa carico è enorme, perché qui nel campo d’azione Gerarchico, non soltanto il Maestro e i discepoli anziani, ma anche ogni singola Anima deve incarnare (vale a dire assorbire nella sua coscienza ed esserne assorbita) il Piano Divino per l’umanità, per il fatto che i tre raggi maggiori del suo Ashram sono fusi tra loro.

Questo fa sì che la sua comprensione del Piano (che sui livelli animici era finora considerata già molto ampia e completa) sia invece sottoposta a ulteriori grandissimi allargamenti e aggiustamenti. In termini di ideazione, molto è richiesto all’Anima per poter aderire al nuovo sforzo ashramico, adattarvisi ed infine assumere in esso una sua funzione.

Ora, questa (l’attività soggettiva) ha avuto inizio già molto tempo addietro sui livelli Gerarchici, così che quando siete entrati in questa incarnazione, l’avete fatto provenendo dall’Ashram - dal suo intento focalizzato, diciamo così - per effettuare il primo passo nell’attività oggettiva di questo nuovo sforzo ashramico.

Adesso rendetevi ben conto che per la prima volta vi siete incarnati motivati da un nuovo intento, per la prima volta siete entrati in un ciclo di attività sia soggettiva che oggettiva, che ha un rapporto ciclico con il proposito stesso della vostra incarnazione sul pianeta, nonché del vostro vivere nell’ambito della sfera e delle circostanze planetarie. C’è quindi da considerare non soltanto il necessario adattamento alle nuove condizioni e circostanze su ogni piano, ma anche l’adattamento che si rende necessario per l’enorme rimescolamento dei vecchi schemi, delle vecchie memorie e relazioni.

Una volta che sia stato fatto questo primo passo nel campo d’azione Gerarchico, l’Ashram deve essere poi riprodotto tale e quale nei tre mondi dello sforzo umano. Tutte le Anime che operano nell’Ashram di Sintesi devono essere portate a livello fisico per creare nei tre mondi dello sforzo umano il veicolo attraverso il quale la coscienza del gruppo ashramico, il Piano ashramico e l’intento focalizzato del Proposito divino ashramico possano scendere in manifestazione, e quindi nell’attività di servizio.
Considerate adesso il piccolo gruppo che voi formate. Questo piccolo gruppo è stato il più facile da raccogliere, nel senso che quelli tra voi che sono stati attratti in una formazione di gruppo, lo sono stati facilmente perché, per fortuna, siete venuti tutti in incarnazione con questo proposito; il vostro karma specifico nella maggior parte dei casi non vi ha collocato in un altro sforzo ashramico.

Vi sono però Anime che lavorano nel nuovo Ashram di Sintesi le cui personalità non si sono ancora spostate dal precedente sforzo ashramico in cui erano focalizzate, a quello nuovo. Questo è uno spostamento molto difficile da compiere, perché queste personalità per certi aspetti sono più evolute di quanto lo siate voi.

Esse sono già perfettamente orientate nel campo dell’attività Gerarchica, e l’impronta esercitata in passato sulle forze della personalità è stata molto più grande e potente. Ragion per cui queste personalità si trovano adesso in un periodo di grande sconvolgimento, in cui la loro motivazione divina, essendo stata in precedenza impressa dall’Anima sulla personalità, o meglio sull’energia, forza e sostanza della personalità, adesso sembra risultare invece in conflitto con la nuova impressione che sta arrivando. Queste personalità, che servono nel mondo manifesto, stanno ricevendo l’intento focalizzato dell’Ashram (attraverso il loro allineamento con l’Anima) di spostarsi nella nuova impresa, e questo per loro è fonte di enormi difficoltà. È inevitabile che quando vengono in contatto con questo nuovo sforzo vi si collochino in posizione antagonistica, perché questo sforzo è quello a cui, sui livelli animici, si stanno ribellando. È lo sforzo che le sta tirando fuori dalla routine, diciamo così, a cui si erano perfettamente abituate nella loro attività di servizio.

Tenete conto che in questo momento voi state ricevendo un forte impatto a livello soggettivo sui tre piani dello sforzo umano - il mentale, l’astrale e l’eterico -, anche se non ne siete particolarmente consapevoli. Questo accade nella maggior parte delle mie proiezioni. Ve lo dico innanzitutto a fini di chiarimento, e poi come preparazione in vista di futuri contatti fisici di alcuni discepoli tra loro.

Per ritornare al tema centrale della nostra proiezione, voi adesso vi trovate - in questa prima incarnazione nel nuovo sforzo ashramico - nella posizione di cercare di riprodurre l’Ashram nei tre mondi dello sforzo umano, e di creare una Vita del Gruppo organizzata in grado di servire il Piano Divino, nella misura in cui riuscite a scoprire in che rapporto state con quel Piano.

E vi ritrovate anche, in seguito al fraintendimento che è sempre naturale negli inizi, a fare uno sforzo - uno via l’altro - soltanto per finire poi bloccati e deviati a confrontarvi con un apparente fallimento.
In effetti, per potersi muovere in questo difficilissimo periodo (rappresentato da tutta questa incarnazione, e in realtà da tutta la parte conclusiva di questo secolo, in modo particolare l’ultima) è necessario acquisire una comprensione molto più ampia del Piano ashramico che servite, e che cercate di incarnare. Diamo allora un’occhiata a questo Piano - una delle tante occhiate che vi daremo - da una prospettiva sia a lungo che a breve termine, per vedere come esso si relaziona con questo specifico contesto spazio temporale.

Considerate innanzitutto l’immensità stessa del Piano, l’assommarsi delle tre maggiori energie di raggio (ciascuna delle quali già molto potente in sé), dei tre intenti focalizzati, dei tre tipi, generi, forze e qualità di coscienza, al fine di assumersi la responsabilità principale della manifestazione del Piano Divino per l’umanità nel prossimo ciclo di 2500 anni.

Ora, fino al momento attuale i sette Ashram principali (il Primo, il Secondo e il Terzo, con i quattro Ashram minori contenuti nel Terzo) hanno congiuntamente portato avanti la responsabilità del Piano Divino per l’umanità. Nell’era precedente, l’Ashram di Sesto Raggio si è assunto la responsabilità principale di portare in incarnazione (focalizzandolo) l’ideale verso cui l’umanità - la sua energia, forza e sostanza - potesse essere attratta verso l’aspirazione, e quindi in un allineamento. Ma l’Ashram di Sesto Raggio, assumendosi questa responsabilità, si è assunto la responsabilità di quest’unico impegno; mentre gli altri Ashram si sono assunti la responsabilità, ancora più ampia, di collaborare al suo impegno.

Adesso scopriamo invece che il nuovo Ashram di Sintesi deve farsi carico quasi totalmente della responsabilità della manifestazione del Piano Divino per l’umanità per i prossimi 2500 anni. Cioè per quel periodo (o ciclo) in cui i cambiamenti attesi devono manifestarsi, in cui lo sviluppo evolutivo dell’umanità (che per milioni di anni ha proceduto così lentamente) deve pervenire ad un punto culminante di conseguimento, e ad un cambiamento del tutto manifesto. Come dire che tutta l’evoluzione che si è accumulata per un lungo periodo di tempo, in questi 2500 anni deve precipitare, assumendo una manifestazione fisica.

Mi sto riferendo allo sviluppo evolutivo della coscienza dell’umanità, un’evoluzione soggettiva a cui deve essere data una forma oggettiva. Ed è questa la responsabilità che il vostro Ashram ha assunto, o se vogliamo anche l’onere del suo incarico.
A questo punto - a prescindere da quella di predisporre il suo stesso strumento - questa responsabilità riguarda innanzitutto la costruzione di una nuova civiltà, ovvero lo spostamento della civiltà attuale (preservandola da una distruzione totale) da una sua espressione maggiore ad un’altra, dall’espressione cioè del Sesto Raggio della Devozione a quella della Legge e Ordine Divini, o dell’Ordine Divino dell’Uomo.

Sebbene su questo solo argomento sia possibile scrivere interi volumi, qui mi limiterò ad estrarre alcuni concetti da questo campo di conoscenza, concetti che serviranno ad allargare la vostra coscienza e a chiarire la vostra comprensione.
Considerate allora, da una prospettiva molto semplice, qual è stata la qualità tonale del Sesto Raggio in questa civiltà, la dualità che esso ha espresso - l’ideale che ha messo in rilievo per l’umanità. Questo ideale può essere osservato con grande chiarezza in ogni religione istituzionalizzata, a prescindere da quali siano i vostri vissuti e le vostre reazioni personali nei confronti di queste religioni, e dei loro apparati.

In teoria l’ideale - che sia esso orientale od occidentale, e qualunque sia la religione o la scuola di pensiero che lo propongono - può benissimo anche essere semplicemente riconosciuto come tale dalla coscienza che lo guardi, a prescindere da tutti i dogmi e le sovrastrutture che vi sono stati costruiti sopra. Ma in pratica - nelle menti e nei cuori dell’umanità, l’umanità media - l’ideale è invece ancora soltanto un ideale; nel senso che esso non può essere in realtà raggiunto se non attraverso l’errore, la sofferenza, la morte, e infine una resurrezione che avviene nella gioia - per così dire - dell’irradiazione dell’ideale stesso, un ideale di cui l’umanità aveva senz’altro bisogno. Non abbiamo quindi nulla da dire contro la funzione e l’efficacia dell’espressione del Sesto Raggio nello sforzo compiuto nell’era precedente.

Nello stesso tempo però, va anche detto che questo ideale depriva l’umanità di speranza, in quanto viene di fatto a collocare l’essere umano nel suo opposto polare, vedendolo come una creatura concepita e nata nella colpa, la cui vita è di peccato, assolutamente imperfetta e del tutto incapace di redimersi, che aspira sì a questa perfezione, senza però essere in grado di raggiungerla. L’umanità quindi - nelle zone più oscure della sua coscienza - mentre da un lato aspira all’ideale, e supplica e invoca pietà, nel contempo si costituisce invece in diretta opposizione ad esso, e diventa, nella sua identificazione inconscia, Satana o il Diavolo, l’Anticristo.

In tal modo la civiltà stessa viene a riflettere in sé i due opposti polari, nel senso che la sua vita e vicende esterne sui tre piani dello sforzo umano sono l’espressione obbligata del conflitto generato da questa coppia di opposti. In essa si trova dunque il naturale sbocco d’espressione per il male e il peccato, una creatura malvagia che sente di doversi confrontare con l’ideale a cui aspira.
Nel mondo dei rapporti umani, degli affari e delle attività quotidiane, è proprio qui che sfocia naturalmente l’espressione di questa creatura inferiore e oscura, che tale si considera. Questa umanità costruisce in tal modo un’enorme civiltà basata su valori materiali. La sua valutazione della forma, la sua valutazione di se stessa, dell’ideale, del suo obiettivo e proposito, è completamente squilibrata, completamente sbagliata, o per meglio dire fraintesa.

Eppure c’è anche da dire che nella coscienza dell’umanità si è prodotta un’enorme evoluzione, proprio come risultato della focalizzazione di questo ideale, un’evoluzione che ha solo bisogno di una forma attraverso cui potersi esprimere, per poter diventare una realtà di natura.

Ora, l’idea che voi avete dell’umanità, nonché l’interpretazione che date dei suoi problemi, dipende dal tipo di rapporto che avete con il mondo in cui vivete, nonché dal vostro livello di istruzione, dal vostro grado di conoscenza degli eventi mondiali e dalla vostra conoscenza della storia. Più siete istruiti e informati, più grande diventa la vostra preoccupazione per l’umanità nel constatare la straordinaria dimensione che questa sua identificazione inferiore e di livello più basso ha ormai assunto.

Eppure dovete riuscire a guardare anche nel cuore e nella mente di ogni essere umano. A prescindere da quanto totalmente si sia calato in questa identificazione inferiore, a prescindere dalle azioni che abbia compiuto, a prescindere da quanto a fondo abbia contribuito a creare l’attuale condizione nelle vicende mondiali, comunque quella straordinaria evoluzione che si è prodotta nell’era passata è del tutto evidente in lui. Ed è pronta a trovare espressione.

Questo è l’unico concetto che a Noi risulta veramente difficile da trasferire nella coscienza incarnata nel mondo esterno, perché voi vi riempite talmente gli occhi di quanto è negativo che non siete più capaci di vedere il positivo, e nemmeno di interpretare correttamente ciò che è negativo.

Lo spostamento dall’espressione di Sesto Raggio in realtà significa che l’ideale che è stato sventolato davanti agli occhi dell’umanità come lo sviluppo più auspicabile e nello stesso tempo irraggiungibile, deve essere spostato dal regno dell’irraggiungibile e calato nel cuore e nella mente di ogni essere umano come suo obiettivo.

Anziché essere oggetto di aspirazione o di preghiera, deve essere portato nel cuore e nella mente, e per mezzo di un’attività ordinata, attraverso la Magia Cerimoniale, deve essere incarnato ed espresso nella vita e vicende quotidiane di ogni membro dell’umanità. Nella vita e vicende quotidiane della stessa civiltà. Questo è il significato della nuova civiltà di Settimo Raggio, quello di portare l’ideale in azione.

Indubbiamente, c’è da aspettarsi che questo processo di espressione produrrà al suo manifestarsi molti e molti conflitti. Le religioni organizzate si opporranno all’idea, e lotteranno per mantenere il controllo delle masse. Anche i governi stessi la combatteranno, nel tentativo di mantenere le masse sotto il loro controllo. E infine le masse stesse combatteranno questa idea, nello sforzo di conservare la loro identità.

Allora, come deve essere costruita la nuova civiltà? Che cosa deve fare l’Ashram per attuare questi cambiamenti nel mondo terreno?
Oggi pomeriggio vi fornirò alcuni chiarimenti su questo passaggio dal Terzo al Settimo Raggio, ma per adesso proseguiamo con la riflessione su come l’Ashram programma di attuare questi cambiamenti.

Ricordatevi innanzitutto che i cambiamenti si spalmeranno lungo un periodo di 2500 anni, e che non è previsto che si realizzino di colpo. Si spera quindi che il relativo sconvolgimento possa essere ridotto al minimo, e che non sia necessario che a causa della crisi la Gerarchia debba assumere il controllo dell’umanità; ma piuttosto che questi cambiamenti possano essere operati sulla civiltà lungo tutto il periodo di 2500 anni proprio da parte dei discepoli operanti nel nuovo Ashram di Sintesi.
Adesso guardate a voi stessi. Voi siete figli di questa civiltà, siete cresciuti in essa e con essa, e ne fate parte. I problemi dell’umanità in questo arco di spazio e tempo sono dunque i vostri problemi. Come pensate allora di incominciare - all’inizio di questo sforzo ashramico - a servire l’umanità? Come pensate allora di incominciare a portare in manifestazione esterna la nuova interpretazione del Piano, la civiltà di Settimo Raggio? Per prima cosa, metterete in conflitto il superiore con l’inferiore. Voi avete infatti incarnato i problemi dell’umanità, e per molte incarnazioni siete cresciuti in questa civiltà, e avete contribuito a crearla. I suoi problemi sono diventati i vostri.

In quanto discepoli, vi aspettereste magari di non averne più di problemi, e che il compito vi debba risultare relativamente più facile. Questo era vero per il passato, ma non vale per lo sforzo che vi si presenta ora. La via per voi non sarà mai facile. Perché siete voi che state tracciando la strada, siete voi che state creando la via.

I vostri problemi siete voi stessi che dovrete risolverli attraverso la vostra capacità di applicare la Saggezza, attraverso la vostra capacità di stare come Anima e di dimostrare la vostra creatività, di gestire la vostra energia, forza e sostanza, e di gestire il Primo, il Secondo e il Settimo Raggio in quella sintesi che si manifesterà a poco a poco nella vostra vita esteriore, in quei principi e precetti su cui sarà edificata la nuova civiltà. Cosicché, quando ritornerete in incarnazione, sarete voi stessi quella nuova civiltà - e questo in ciascuna delle diverse fasi del suo svolgimento lungo tutto il periodo di 2500 anni.

Ora, in che modo l’Anima gestisce i problemi dei rapporti umani? In che modo l’Anima gestisce i problemi finanziari di questa situazione mondiale? In che modo l’Anima gestisce qualsiasi conflitto che insorga tra l’ideale e la realtà? Questo è il vostro servizio. Voi servite l’umanità, momento per momento, affrontando i problemi dell’umanità nella vostra stessa vita e vicende, e risolvendoli. Questo è il vostro servizio.

Come potete quindi aspettarvi che la vostra strada sia facile? Come potete aspettarvi di ricevere quello di cui credete di aver bisogno? È vostro compito e vostro servizio quello di realizzarlo da voi, realizzando voi stessi, e così aprendo una via nei tre piani dello sforzo umano che possa essere seguita da ogni essere umano che cerchi anch’esso la sua realizzazione.

La via non è mai facilitata al discepolo che ha assunto su di sé la responsabilità di dare inizio a una nuova impresa. La via non fu facilitata a Gesù né ai suoi discepoli. La via non è facilitata a nessun gruppo e a nessun discepolo che assuma la sua parte di responsabilità per il Piano Divino per l’umanità, e che la porti in incarnazione.

Questo include qualsiasi dei vostri problemi. A cominciare da quello dell’opposizione. Certamente vi confronterete con l’opposizione. Perché mai voi, i discepoli che portano la responsabilità del Piano Divino, dovreste essere protetti dall’opposizione, lasciando che invece essa scateni tutta la sua collera sul corpo dell’umanità (che non ne ha la conoscenza che ne avete voi per farvi fronte)? Certamente vi confronterete con l’opposizione. Anzi, si spera che proprio voi riuscirete a distogliere l’attenzione dell’opposizione dalla massa dell’umanità.

Riflettete adesso su quanto segue. Secondo voi l’umanità, nel suo attuale sviluppo evolutivo, con il suo attuale equipaggiamento, è in grado o no di gestire l’opposizione? Questo fa parte del lavoro del nuovo Ashram di Sintesi, fa parte di quello sforzo di Primo Raggio che ogni discepolo dovrà sostenere in quanto facente parte dell’Ashram di Sintesi. Ogni discepolo porta la responsabilità dell’espressione di una sintesi di tutti e tre i raggi.

M. D.K. R.