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I sette temperamenti umani - di Batà M. A.

 La maggior parte dell'infelicità umana deriva dal fatto che l'uomo non conosce se stesso, non sa distinguere in mezzo alle molteplici fluttuazioni della sua psiche, la sua vera e intima essenza, la sua nota permanente. E' raro trovare un individuo in perfetta armonia con se stesso, capace di esprimere il suo «io» reale e di giungere all'autorealizzazione che è fonte di equilibrio, di benessere e di serenità.

Ecco perché si sottolinea tanto l'importanza dell'autoconoscenza e degli studi psicologici. L'autoconoscenza infatti non è fine a se stessa, ma pone le basi per la ricostruzione e riarmonizzazione della psiche e per il riconoscimento del vero io che è la forza integrante della personalità. 

Questo è il processo di individuazione di cui parla Jung, è la psicosintesi di Assagioli, la lotta per l'autorealizzazione di Karen Horney che nella prefazione del suo libro Nevrosi e sviluppo della personalità dice: «La conoscenza di sé non è ... scopo a se stessa, ma è il mezzo per liberare le energie dello sviluppo spontaneo. In questo senso occuparci di noi stessi diviene non solo il più importante obbligo morale, ma nello stesso tempo, e nel vero significato della parola, il più importante privilegio morale». 

E' chiaro quindi che se vogliamo realmente trovare l'equilibrio dentro di noi e giungere all'espressione del nostro vero io, dobbiamo cominciare dall'autoconoscenza. Questa non solo porterà la serenità e l'armonia in noi stessi, ma ci renderà capaci di comprendere meglio gli altri, di amarli e di aiutarli, e di essere fonte di bene e di forza per chiunque incontriamo. L'aspirazione all'autoconoscenza non è sintomo perciò di egocentrismo, ma di una reale necessità dell'uomo, di un'esigenza profonda e costruttiva che porterà poi risultati utili e benefici per sé e per gli altri. 

Con il presente libro vogliamo offrire a coloro che desiderano conoscersi un metodo semplice e pratico di autoanalisi, che ci è dato dallo studio di una tipologia psicologica di origine spirituale chiamata tipologia dei Sette Raggi o Sette Temperamenti Umani. Lo studio delle varie tipologie psicologiche è di grande aiuto per la'nostra autoconoscenza, poiché ci offre dei termini di paragone, degli esempi che possono essere di stimolo e di chiarificazione per il nostro caso particolare. Fin dall'antichità è stata riconosciuta l'esistenza di vari temperamenti fra gli uomini e sono state tentate diverse classificazioni. Basti accennare alla classificazione, ancor oggi nota, del medico greco Ippocrate (sorta più di 2000 anni fa) che suddivideva gli uomini in quattro temperamenti: il sanguigno, il flemmatico, il collerico e il melanconico, basandosi, semplicisticamente, su differenze fisiologiche. 

Occorre giungere a Carl Gustav Jung per avere una tipologia fondata su studi più profondi e convalidata da osservazioni ed esperienze psicologiche serie e accurate. La classificazione degli uomini operata da Jung in introvertiti ed estrovertiti, che è oggi largamente diffusa, è veramente di grande interesse e utilità, e ha gettato una nuova luce sul complesso meccanismo della psiche umana. 

Noi abbiamo preferito, in questo libro, descrivere la suaccennata tipologia dei Sette Raggi, perché essendo di origine spirituale comprende tutti gli aspetti dell'uomo, dai più alti ai più bassi, ed è quindi più completa e più ampia e, pur nella sua apparente complessità, è semplice e razionale. Non ci occuperemo dell'aspetto cosmico e metafisico dei Raggi perché questo ci porterebbe troppo lontano, ma esamineremo soltanto il lato psicologico della loro manifestazione sul piano umano. Diremo soltanto che i Sette Raggi sono considerati sette energie che, partendo direttamente dalla Divinità, permeano e influenzano tutti i piani della manifestazione, creando nel piano umano sette tipi psicologici diversi, perché ognuno di essi è qualificato da una nota sua propria.

Questa concezione dei Sette Raggi sorge sulla dottrina occulta della creazione secondo la quale l'Uno diviene i Tre, e i Tre divengono i Sette. Lo spiritualismo si fonda proprio su questa visione di un universo che è tutt'uno con Dio, dai piani più alti a quelli più bassi. E questa verità è espressa molto bene da Van der Leeuw nel suo libro «Il Fuoco della Creazione», con le seguenti parole: «Non vi è da una parte Dio e dall'altra L'Universo. Non vi è un Essere Divino al di sopra e un mondo privo di Divinità al di sotto, ma Dio è presente in ogni punto del Suo universo e può essere avvicinato e sperimentato in ognuno di questi punti.» (pag. 12). 

I Sette Raggi quindi esprimono sette qualità derivate dalla triplicità fondamentale Volontà, Amore, Intelligenza Creatrice (Padre, Figlio e Spirito Santo) e che nel loro insieme formano la perfetta armonia, la completezza psicologica dell'uomo.

Essi sono:

I Raggio, Volontà-Potere
II Raggio, Amore-Saggezza
III Raggio, Attività della Mente
IV Raggio, Armonia attraverso il Conflitto
V Raggio, Scienza Concreta
VI Raggio, Devozione
VII Raggio, Ordine e Rituale.

Ognuno di essi è caratterizzato da una qualità psichica speciale diversa dalle altre ma, come vedremo in seguito, da questa nota fondamentale derivano in ognuno dei raggi molte altre qualità positive e negative, che nel loro insieme formano un temperamento, un tipo psicologico ben delineato. I Sette Raggi potrebbero dividersi in due gruppi di tre con uno a parte, poiché i primi tre sono introvertiti, gli ultimi tre sono estrovertiti, e uno è ambovertito (cioè alterna in sé la tendenza dell'introversione a quella dell'estroversione). 

Più precisamente il 1, il II e il III sono introvertiti; il V, il VI e il VII sono estrovertiti e il IV è ambovertito. Il Primo Raggio rappresenta infatti la Volontà diretta verso il mondo interiore e verso l'alto, e l'autodominio, il proposito spirituale dell'uomo, quindi la volontà introvertita; il Secondo Raggio, l'Amore verso il Dio interiore, verso l'Anima intesa come coscienza, la sensibilità psichica, la ricerca interiore; il Terzo rappresenta l'Intelligenza astratta, l'attività della mente rivolta al mondo delle idee, alla conoscenza delle cause, la sintesi. Il V, il VI e il VII Raggio corrispondono ai primi tre, ma in senso inverso: il V corrisponde al III, il VI al II e il VII al I.

Infatti il Quinto Raggio esprime l'attività della mente concreta, l'intelligenza rivolta verso il mondo oggettivo, verso il mondo fenomenico, quindi la scienza, la ricerca, l'analisi; il Sesto rappresenta la devozione, l'amore verso un ideale, la ricerca di Dio al di fuori di sé, il misticismo, l'aspirazione verso l'alto, l'ascesa; il Settimo rappresenta la volontà diretta come forza organizzatrice sul mondo delle forme, il dominio delle energie fisiche ed eteriche, l'imposizione di un ritmo, l'ordine, il cerimoniale. Il Quarto Raggio è ambovertito e quindi sta a sé. Esso infatti alterna il movimento di estroversione con quello di introversione ed esprime l'armonia, la fusione, la sintesi tra gli opposti. 

Occorre a questo punto far notare che, pur essendo così diversi psicologicamente, i sette Raggi non devono essere considerati alcuni migliori e altri peggiori. Essi esprimono sette note diverse, ma tutte ugualmente utili e necessarie allo sviluppo armonico dell'uomo. Sono come le sette note musicali o i sette colori dell'iride che considerati separatamente, sono ben distinti e talvolta contrastanti, ma presi nel loro insieme formano nel primo caso l'armonia e nel secondo caso la luce bianca. 

Così avviene anche per l'uomo: all'inizio del suo cammino evolutivo è immerso nella molteplicità, nella separatività e sente le qualità dei raggi come note distinte e divise. Ma poi a poco a poco, a mano a mano che evolve e diviene più completo e più integrato, comprende la possibilità e infine la necessità di fusione e di sintesi di tutti i Raggi. Infatti l'uomo perfettamente sviluppato e armonizzato dovrebbe poter comprendere e manifestare tutte e sette le note psicologiche dei raggi. Tuttavia ciò potrà avvenire alla fine del cammino evolutivo, quando egli sarà l'espressione di una perfetta individualità spiritualizzata, che ha in sé un riflesso della Divinità e quindi della completezza. Prima di tale momento finale le diversità, le molteplicità di espressione sono necessarie come mezzi di esperienza e di sviluppo. 

I sette Raggi infatti sono qualche cosa di più di sette qualità psicologiche: sono sette vie di sviluppo che conducono tutte a una stessa meta. Sono come i raggi di una circonferenza che convergono tutti verso lo stesso centro partendo dalla periferia del cerchio, e a mano a mano che procedono si avvicinano sempre più tra di loro. Così queste sette correnti di energia, questi sette sentieri che sono i Raggi, a mano a mano che risalgono sulla via della evoluzione, tendono a integrarsi, a unirsi, a completarsi a vicenda, superando i contrasti e smorzando le diversità, fino alla sintesi e all'Unità.

La meta dell'uomo è quella di divenire perfetto, completo e non di rimanere unilaterale. Se un uomo, ad esempio, ha un'Anima di I Raggio, che è quello della Volontà-Potere, non sarà perfetto fino a quando non svilupperà anche le note che a lui mancano e cioè l'amore, la comprensione, l'armonia ecc. 

Da tutto ciò che è stato detto finora ben si comprende come lo studio dei sette Raggi dal punto di vista psicologico sia utile per la nostra autoconoscenza. Infatti tale studio ci offre un quadro di vari tipi psicologici con le loro caratteristiche, le loro qualità e i loro difetti, con i loro problemi e le loro crisi, che può essere per noi come un reattivo psicologico che ci aiuterà a fare luce sui lati del nostro carattere che ancora non conosciamo, o che non vogliamo conoscere. Così a poco a poco si delineerà il nostro vero volto, il nostro reale temperamento con la sua nota essenziale e le sue potenzialità, così potremo capire qual'è la linea di sviluppo più rispondente a noi, qual'è il nostro vero compito e anche quali sono le nostre lacune e le nostre deficienze. 

Nell'analizzarci, tenendo presente la tipologia dei sette Raggi, ci accorgeremo dopo attento e accurato esame che in mezzo a tutti gli elementi, le qualità, le tendenze che esistono nella nostra psiche, vi è una nota prevalente e dominante, che ritorna sempre anche se noi la reprimiamo o se le circostanze della vita non ci consentono di esprimerla. Essa è là, nel centro di noi stessi, presente, anche se nascosta; viva, ' anche se soffocata. E una forza che prima o poi dovrà scaturire, manifestarsi e avere il suo corso. Se noi faciliteremo la manifestazione di questa forza centrale del nostro essere eviteremo infiniti contrasti interiori, crisi e sofferenze, e arriveremo a quell'equilibrio, a quell'efficienza, a quel benessere che sono le basi per una vita piena e completa. 

Prima di terminare questa breve introduzione è bene accennare anche a un'altra cosa. Vedremo, nello studiare via via i sette Raggi, che in,ognuno di essi vi è una nota fondamentale e poi molte altre qualità positive e negative. Qualcuno potrebbe chiedersi: «Come mai un'energia di carattere spirituale, una qualità che ha la sua origine addirittura in Dio, può produrre qualità negative?» 

Abbiamo detto prima che le sette energie dei raggi possono manifestarsi in ogni livello della manifestazione dal più alto al più basso e quindi esse si colorano, per dir così, della qualità del piano in cui vibrano in un dato momento. Nello stesso modo, per quello che riguarda l'uomo, un raggio si colorerà di qualità e vibrazioni diverse a seconda del grado evolutivo dell'individuo che ne è l'espressione, e a seconda del veicolo in cui quell'individuo è polarizzato.

Se ad esempio un uomo è ancora piuttosto primitivo e polarizzato nel fisico, il suo raggio si manifesterà attraverso il veicolo fisico, tingendosi della qualità di quel veicolo e alterandosi e inquinandosi a contatto delle limitazioni e delle impurità di esso. L'energia è pura, ma il veicolo può essere impuro. E sempre la stessa energia di sesto Raggio che vibra nel santo che giunge al martirio come nel fanatico che commette crudeltà e ingiustizie in nome del suo ideale. Nel santo l'energia della devozione trova un canale già purificato ed elevato; nel fanatico invece trova uno strumento ancora imperfetto e inquinato da impurità. L'energia è sempre la stessa, ma cambia di frequenza di vibrazione a seconda del livello in cui si manifesta. 

Infine dobbiamo considerare un altro lato molto importante dello studio dei raggi, e cioè l'insegnamento che essi ci danno per meglio comprendere gli altri e per andare d'accordo e integrarci con individui di temperamento diverso dal nostro. 

Non sempre possiamo vivere vicino a persone affini a noi, e anzi la vita ci fa spesso trovare vicini a persone del tutto diverse da noi e con cui talvolta dobbiamo convivere. Questo non avviene a caso, poiché il contatto con temperamenti diversi dal nostro, o addirittura opposti, è fecondo e costruttivo. Noi dobbiamo imparare che la diversità è una ricchezza e che la verità ha molte facce. Ogni temperamento ha le sue qualità positive, che forse sono proprio quelle che mancano a noi. Quindi con le persone diverse da noi dobbiamo integrarci e creare un ponte di comprensione e di collaborazione. Quando tale atteggiamento di comprensione si sarà diffuso nel mondo l'uomo di scienza non disprezzerà più il mistico né l'uomo di azione deriderà il filosofo, ma ognuno saprà di essere su una delle tante vie di evoluzione che esistono e cercherà anzi di apprendere dagli altri quello che a lui manca. 

Nel mondo vi sono la scienza espressione del quinto Raggio, la religione espressione del sesto Raggio, la politica espressione del primo, la filosofia espressione del terzo, ( l'arte del quarto, l'organizzazione economica del settimo la cooperazione sociale del secondo-nota del redattore). Sono tutti sentieri che conducono a una stessa meta: l'Unità da cui proveniamo e a cui ritorneremo, arricchiti dalle nostre esperienze e consapevoli di essere parte della Divina Realtà.

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