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Pensiero del giorno: il paradosso della dualità

Non c’è strategia migliore che separare per far sentire la necessità dell’unione! (Si pensi all'effetto che il distanziamento sociale dovuto al Covid 19 sta avendo sulla popolazione mondiale).
Così agisce la Vita portando il Piano divino in manifestazione. Fin dall’inizio, l’unità primigenia è formata da una sfera divisa all’interno in due metà. La polarità degli opposti fa subito la sua comparsa nello stesso istante in cui l’UNO si manifesta! Le due correnti vitali dell’unica fonte si scindono per esprimere costantemente nel tempo l’aspirazione a riunirsi e con esse tutte le coppie di opposti a partire dal Bene e il Male fino alla polarità dei generi: maschile (emissivo) e femminile (ricettivo).

Nell’Umanità l’opposizione apparente delle coppie di opposti assume tutta l’evidenza necessaria a far sì che le emozioni oscillino e fluttino incessantemente da un estremo all’altro finché dopo una lotta intestina, trovino Pace e la mente, con esse. Il cuore è il porto sicuro in cui la nave approda dopo aver attraversato il mare in tempesta. In questa metafora c’è tutto il percorso che la Coscienza compie per riunificare le due metà, affinché si riconoscano complementari e, dunque, suggellino il patto sacro d’unione. Tale è il senso profondo del matrimonio! Tale è l’unione dei Cuori in ciò che gli umani chiamano rapporto d’amore. Tutto nasce e finisce nell’eterna ricerca del Cuore: il centro dei centri di tutta l’esistenza. 

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