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Le tre magie

di Edoardo Conte (tratto dal libro Meditazione creativa dello stesso autore).

Nella storia dell’evoluzione umana la magia ha da sempre avuto un ruolo importante come strumento attraverso il quale l’umanità ha potuto interagire con le dimensioni impalpabili dell’esistenza cercando di penetrare i misteri della Natura e, via via, quelli più profondi riguardanti le forme astrali delle emozioni e quelle mentali del pensiero.

Lo Sciamanesimo, sviluppatosi durante il periodo della civiltà Lemuriana in quel continente situato dove ora è l’oceano Pacifico, fu la prima attività magica che permise all’essere umano di contattare gli spiriti di Natura e, quindi, ottenere eventi naturali propizi. Pensiamo alla danza della pioggia per combattere la siccità; oppure ai riti per la fertilità e abbondanza affinché il raccolto fosse buono e la caccia proficua. A quei tempi l’uomo aveva sviluppato i primi due chakra dal basso; cioè il chakra Radice e quello Sacro, governanti gli istinti di affermazione dell’io e riproduzione; ambedue collegati alla dimensione eterica. Lo Sciamano agiva, infatti, sul piano Eterico ossia, in contatto con la dimensione vitale in cui i deva o spiriti dei quattro elementi di Aria, Terra, Fuoco e Acqua determinavano, come lo fanno ora, le condizioni di vita.  Egli cadeva in uno stato di coscienza alterata mediante l’utilizzo di funghi allucinogeni o il fumo di erbe rituali e operava per similitudine imitando gli eventi naturali con la danza e i gesti cerimoniali o assumendo la postura di animali sacri per evocarne l’energia e la forza. In questo modo poteva anche curare malanni causati dalla carente distribuzione di energia eterica nel corpo umano; ma a quello si limitava la sua stregoneria, in quanto non aveva accesso alla dimensione astrale — se non a quelle vibrazioni concernenti stati d’animo primitivi di paura o esaltazione — e tantomeno a quella mentale.

La seconda magia si sviluppò nel periodo atlantideo quando l’uomo attivò, per effetto dell’evoluzione, il chakra del plesso solare e dette libero sfogo alle emozioni che sono da esso governate. Fu la magia dell’incantesimo che operò sul piano Astrale mediante la suggestione del suono mantrico della parola; da cui le formule magiche che si ricordano ancora oggi nelle fiabe come: “La bella addormentata nel bosco”. Tale magia produceva, infatti, al malcapitato, una sorta di ipnosi o addirittura catalessi che lo assoggettava al maleficio. Tuttora l’incantamento astrale è utilizzato nelle tecniche di vendita in cui vige il potere della persuasione occulta protratta facendo leva sulla forza delle emozioni. Chi può mai resistere alla seduzione ipnotica di uno spot pubblicitario che produce nel corpo emotivo il desiderio irrefrenabile di possedere subitamente l’oggetto promosso. Nel messaggio pubblicitario jingles musicali e immagini sono miscelati sapientemente per attuare la magia dell’incantesimo. Suoni e immagini sono gamme di frequenza a differenti velocità della stessa dimensione astrale. 

Con l’avvento della civiltà Ariana o Indo-europea — la civiltà attuale che sorse dalle ceneri di quella atlantidea — venne introdotta la magia della mente che funziona attraverso la proiezione del pensiero. Essa agisce focalizzando immagini non più con l’aiuto del suono, bensì rivestendole di sostanza mentale o psichica. Questa magia, che ora è la più idonea all’evoluzione poiché l’essere umano ha attivato i chakra del Cuore e della Gola; chakra che governano l’apparato emotivo superiore e soprattutto la sfera mentale, produce trasformazioni e cambiamenti nelle forme materiali senza dover contattare gli spiriti di natura come avveniva ai tempi della Lemuria o pronunciare formule magiche come in Atlantide. Essa agisce direttamente sulla disposizione molecolare degli elementi e produce il più alto effetto trasmutativo. Ciò non di meno, essendo la magia più giovane in termini di tempo, non è ancora stata sperimentata ed attivata al meglio. La sperimentazione scientifica della potenza del pensiero connesso all’immaginazione sta dando i suoi frutti e sviluppando rami di ricerca che si addentrano nel mistero della trasmissione telepatica e nella capacità del pensiero focalizzato di guarire malattie psicosomatiche. La magia della mente, detta anche Magia regia, si perpetra attraverso le fasi della Concentrazione, del Contatto superiore e della Proiezione; onde per cui, la meditazione creativa è senza dubbio lo strumento più idoneo ad attuarla. In fin dei conti meditare significa creare connessioni sottili collegando tra loro tutte le dimensioni da quelle della materia a quelle della sfera emotiva e del pensiero; ma anche e soprattutto le dimensioni spirituali dell’Anima da cui attingere la verità. Cosa può esservi, dunque, di più magico della meditazione!

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