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Il Modello del Proposito

Solstizi ed equinozi sono i quattro momenti discontinui del ciclo annuale nei quali il Proposito si rinnova ed imprime nel Campo le direzioni ignee che guideranno gli sviluppi futuri.

L’equinozio d’autunno, ultima discontinuità dell’anno, quando tutto si pareggia e si dispone a portare a termine i processi impliciti nell’impulso iniziale, è il tempo in cui si comincia a traguardare l’avvio del prossimo ciclo. Per farlo nel modo corretto, occorre prima fissare il più precisamente possibile il Modello sottile di questo primo campo che, proprio perché il primo, incarna la potestà dell’Uno, il maggiore di tutti i Numeri, che tiene in sé il segreto di ogni processo cui dà occultamente avvio. È evidente infatti che qualsiasi azione costruttiva deve essere sorretta e guidata da un preciso intento che necessita di essere rivelato, altrimenti non è che uno sbuffo di fumo che si dissolve rapidamente nel cielo.

Anche l’etimo della parola Proposito (ciò che è posto innanzi) ci permette di comprenderlo veramente come il fondamento primigenio.

Il Proposito, dicevamo in altro articolo, è correlato alla Vita, a ciò che eternamente è e resta celato, pur se ovunque declinato nelle infinite manifestazioni dell’universo; nulla è o esiste che non sia Vita che continuamente si palesa in ogni cosa: in una galassia come in una goccia di rugiada gioca la divina energia; allo stesso tempo nulla vi è di più misterioso.

Il Modello del Proposito, l’intento della Vita, è quindi identificabile con la Vita stessa nei suoi aspetti fondanti, che possiamo così enunciare:

- Il Magnete, il suo potere centrale, che si coagula nell’Infinito, il velo dell’Assoluto, sulla spinta della divina Necessità.

Il Proposito, ed ogni proposito umano, è tale se è un magnete; per esserlo occorre che sia veramente un figlio della necessità. Spesso si formulano buoni propositi che rimangono tali senza lasciare alcuna traccia nello Spazio poiché non hanno la potenza sufficiente per impressionarlo. Un proposito è un potere che ordina e condiziona un campo, attraendo energie e forze necessarie alla sua realizzazione.

Oggi molte coscienze sentono l’impellenza di consacrare le proprie vite alla costruzione di un mondo nuovo e tale intento, pur se non ancora così chiaramente precisato, comincia a costituire un nucleo magnetico che trarrà a sé i cuori di molti uomini, e quindi le energie adeguate all’impresa. Occorre guardare la situazione del mondo dall’alto, in modo distaccato ma compassionevole, consapevoli che mai come oggi siamo chiamati a fare ciascuno la propria parte; nessuno può tirarsi indietro accampando la scusa dell’ignoranza poiché ci sono stati dati Insegnamenti e ci siamo costruiti mezzi che ci permettono di sapere, di leggere fra gli eventi, di comunicare:

“È suonata la campana che chiama all’azione”.

- Il Fuoco, la Vita che genera e moltiplica se stessa, che si manifesta come Suono, l’impulso igneo della Vita.

Il Proposito deve essere ardente come il Fuoco vitale: i ‘tiepidi’ non costruiscono. Il Maestro dell’Agni Yoga così ne parla nel testo Sovramundano II (ed. Nuova Era, 1996) § 381:

“[…] A volte sorridiamo ai nostri animosi avversari perché rimane in loro una particella positiva. Sul ghiaccio dell’indifferenza non sbocciano i fiori. Ecco perché, secondo l’Antico Testamento, il Signore scelse sia i caldi sia i freddi e sputò i tiepidi. Non tutti saranno d’accordo. Sta di fatto che Egli aiuta anche coloro che rifiuta. Come convincere il tiepido che in potenza è pieno di fuoco e che la sua apparente tiepidezza può divampare in una grande fiamma? […] Purtroppo i tiepidi sono molto numerosi e producono con la loro inerzia devastazioni cosmiche che ostacolano gli sviluppi evolutivi.

[…] Quante frecce si spuntano sulla pelle spessa dell’indifferenza. È più facile far sprizzare una scintilla da un negatore che perforare quella corazza. Il Fuoco si accende soltanto per attrito interno”.

È dunque il Fuoco che deve accendersi in noi e guidare i nostri passi. Quando riusciamo ad attivarlo, esso trae da sé altra Vita e innesca il processo creativo, ovvero il Suono, il Creatore, il Figlio, la Coscienza, la Luce.

Gli ardenti suonano!

- Il Centro, l’origine radiante della Vita che palesa la sua essenza nel Principio, il seme originario.

Il Proposito è evidentemente centrale rispetto al Campo che esso coltiva. Mantenendo con forza tale posizione di governo, siamo contemporaneamente magneti che attraggono per riportare ogni cosa all’intento originario, all’Uno, e centri che irradiano, inseminando ogni regione del campo, affinché ogni suo punto divenga centrale. Tale duplice pulsazione è assimilabile a quella cardiaca; il cuore infatti, centro di ogni sistema, è il punto in cui si ancora il filo della Vita, mentre quello della Coscienza, che si esprime nel Principio uno e trino, la formula della Vita in manifestazione che sottostà ad ogni proposito, si ancora nella testa: a quel punto tutto è pronto per permettere all’intento vitale di realizzarsi.

- Lo Spirito, l’onnipotenza della Vita che si traduce nel Pensiero, il Suo potere realizzatore.

Il Proposito è onnipotente nei confronti del proprio Campo il quale, saturo di potenzialità, senza il suo intervento resterebbe in stato di quiete indifferente e indifferenziata. Come lo Spirito, esso aleggia sulle acque della sostanza spaziale traendone Luce, Coscienza, Pensiero. Il Pensiero è lampo, è quella scarica di energia che si verifica fra differenti polarità, che il divino utilizza per tracciare i Suoi disegni nella matrice spaziale e rivelare il Proposito, il Piano e il Progetto.

L’umanità si distingue dagli altri regni di natura proprio perché, tramite la mente, può imparare ad utilizzare anch’essa il pensiero, divenendo così cocreatrice consapevole del destino del mondo. L’energia segue docilmente il pensiero: ogni pensiero responsabile, armonico, formulato ad arte per il bene comune apre le porte al futuro. Il Proposito si formalizza dunque attraverso un pensiero semplice, preciso, chiaro, teso e potente.

- Il Padre, il potere generativo della Vita che, moltiplicandosi, rivela attraverso i suoi infiniti aspetti l’Unità, il fondamento supremo.

Il germe igneo del Proposito, infinito, magnetico e centrale, spirituale, sonante e principiale, che si manifesta attraverso il Pensiero, informa di sé l’intero universo e può considerarsi Padre della splendida costruzione che continua a generare fino a che questo venga mantenuto fermo e stabile nella mente divina. Poiché l’infinita varietà della creazione discende da un solo Proposito e Pensiero, non può che basare sull’Unità, la sola legge.

Lo stesso può dirsi per ogni proposito umano che, finché venga mantenuto fisso ed alimentato, fintanto cioè che sussista la necessità che l’ha attivato, produce i suoi figli, tutti ugualmente orientati e collaboranti allo scopo comune.

- La Volontà, l’Agente della Vita che si serve del Numero, l’Ordine e il Nome delle cose.

Ogni proposito, per non deflettere e rimanere saldo, necessita dell’intervento della Volontà. Il Proposito della Vita è quello di scendere nel campo di esperienza della manifestazione; quello del creato è di percorrere il cammino inverso e risalire al Creatore, trascendendo le forme.

Il Numero è la potestà della Vita che consente al Creatore e alle creature di compiere questo duplice cammino: ogni cosa esiste nel momento in cui è numerabile; allora acquisisce una qualità e quindi un nome, nonché un posto preciso nel creato, che ne definisce lo scopo e la responsabilità. La stessa strada che si compie in discesa riconduce, di numero in numero, all’ unità originaria. All’uomo è stata data la facoltà di nominare le cose, ovvero di numerarle e questo lo rende simile al divino.

Il Proposito e gli innumerevoli propositi che da esso derivano, figli tutti del Numero Uno, sono responsabili, ciascuno al proprio livello, di ogni inizio di cui determinano la qualità, la direzione e il compimento. Tutto ciò che avviene fra l’inizio e la fine è governato dagli altri numeri, parti dell’Unità essenziale.

Fissare un proposito per il bene comune è quindi un atto magico di grande importanza che va compiuto in coscienza, orientato al Cielo, alimentato e mantenuto stabile. Ogni azione che da esso discende, anche quelle apparentemente più banali, ne condivide il livello di coscienza, ovvero la qualità interiore.

Il Modello del Proposito, la Vita, ci incita dunque alla tensione ardente ed alla sacralità del vivere ogni istante come un possibile inizio igneo, nel quale immettere con forza un pensiero commisurato al cammino del ritorno comune, che attizzi la necessità di consacrarci alla costruzione del mondo nuovo.

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