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Pensiero del giorno: Democrazia rappresentativa o partecipativa?

La democrazia prevede l'elezione da parte dei cittadini di rappresentanti che li governino all'interno di un Parlamento senza vincolo di mandato, ossia, senza doversi attenere rigidamente alle direttive di partito ma agendo secondo la propria coscienza.

Questo comporta che non sempre vengano prese decisioni corrispondenti alla volontà popolare di quello o quell'altro partito.

Con l'aumentare del senso civico e di responsabilità della popolazione, che sempre più ragiona con la propria testa al di là degli ideologismi dogmatici, si presenta la necessità di cambiare la espletazione della democrazia da rappresentativa a partecipativa.

La democrazia partecipativa contempla che gli eletti dal popolo secondo le preferenze partitiche, siano dei portavoce anziché dei rappresentanti.

Tale è la posizione del movimento 5 stelle, ad esempio, che mal digerisce l'autonomia dei parlamentari suoi ed altrui.

Stabilire quale tipologia sia la migliore è cosa ardua. D'altro canto, non è ragionevole pensare che un parlamentare diventi mero esecutore della volontà dei propri elettori, riducendo la sua funzione ad amplificatore della vox populi. Non potrà mai prescindere dalla propria coscienza.

Tanto varrebbe istituire un sistema di consultazione e votazione telematico a cui ricorrere ogni volta per decidere il da farsi. Ciò è una illusione piuttosto che una utopia, poiché la vox populi non sempre corrisponde ad un pensiero saggio e consapevole delle reali necessità di un Paese e rischierebbe di dare ancor più vita ai desideri di potere di corporazioni e fazioni di ogni colore.

L'ideale sarebbe un sistema misto che ai rappresentanti affiancasse, nelle scelte strategiche, la consultazione popolare, come già avviene mediante l'istituzione dei referendum. Basterebbe trasformare i referendum da abrogativi a propositivi.

La democrazia partecipativa comporta la crescita delle coscienze a un punto tale da far sì che il desiderio personale lasci il posto ad un senso di responsabilità verso il bene comune. Una responsabilità condivisa se non da tutti dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Solo così la partecipazione sarebbe foriera del cambiamento necessario a rendere la nostra società una società armonica.

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