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La vera Aspirazione

Riduzione e libero adattamento di Biancamaria Marelli 

Aurobindo, agosto 1927

Due soli poteri possono, mediante la loro congiunzione, compiere la grande e difficile opera scopo del nostro sforzo: un'aspirazione costante, ineluttabile, che chiama dal basso ed una grazia suprema che risponde dall'alto. Ma, la grazia suprema non potrà agire che nella luce e nella verità; non potrà farlo nelle condizioni imposte dalla menzogna e dall'ignoranza. Se dovesse sottomettersi a queste esigenze, incorrerebbe nel fallimento dei suoi stessi piani.

Occorre un dono di sé totale e sincero, un'apertura di sé rivolta esclusivamente verso il potere divino, un'ammissione costante ed integrale della verità che discende, un costante ed integrale rifiuto della menzogna, dei poteri e delle apparenze della mente, del vitale e del fisico che governano ancora la natura terrestre.

Il dono di sé deve essere totale ed estendersi a tutte le parti dell'essere.

Non basta che lo psichico risponda, che la mente superiore accetti, che il vitale inferiore si sottometta e che la coscienza fisica interiore senta l'influsso. Nulla deve esservi, in alcuna parte dell'essere, neppure nella più esteriore, che si riservi o si nasconda dietro i dubbi, la confusione, i sotterfugi, nulla che si ribelli o si rifiuti.

Se dietro alla vostra devozione e sottomissione, i desideri, le esigenze egoiste e le insistenze vitali rimangono intatti, sostituendosi alla vera aspirazione, o che li mescoliate ad essa tentando di imporli alla Shakti  Divina, invano invocherete la grazia divina per trasformarvi.

Se, ogni volta che il potere interviene e fa discendere la verità, volgete le spalle e richiamate la menzogna che è stata espulsa, non dovete biasimare la grazia divina di farvi difetto, ma la falsità della vostra volontà e l'imperfezione della vostra sottomissione.

Respingete la falsa nozione che il potere divino farà, che è obbligato a fare, tutto per voi su vostra richiesta, anche quando le condizioni poste dal supremo non vengano soddisfatte. Che la vostra sottomissione sia vera e completa; allora, e solamente allora tutto sarà fatto per voi.

La sottomissione deve essere libera e spontanea; deve essere la sottomissione di un essere vivente, e non quella di un automa inerte o di un utensile meccanico. Si confonde continuamente una inerte passività con la vera sottomissione; ma, da una passività inerte non può risultare nulla di vero, né di possente. E' la passività inerte della natura fisica che la lascia in balìa di tutte le influenze oscure ed anti divine.

Lo sforzo personale che viene richiesto è il triplice lavoro di aspirazione, di rifiuto e di dono di sé. Un'aspirazione vigilante, costante, incessante, la volontà dello spirito, la ricerca del cuore, il consenso dell'essere vitale, la volontà di aprire e di rendere plastiche la coscienza e la natura fisica.

Il rifiuto dei movimenti della natura inferiore; il rifiuto delle idee, delle opinioni, preferenze, abitudini e costruzioni della mente, affinché la vera conoscenza possa trovare il campo libero in una mente silenziosa.

Il rifiuto dei desideri, delle richieste, delle sensazioni e delle passioni della natura vitale, del suo egoismo, del suo orgoglio, della sua arroganza, della sua lussuria, della sua avidità, della sua gelosia, della sua invidia e della sua ostilità verso la verità, affinché gli autentici potere e gioia possano riversarsi dall'alto in un essere vitale, calmo, grande, forte e consacrato.

Il rifiuto della stupidità, del dubbio, dell'incredulità, dell'oscurità, dell'ostinazione, della meschinità, della pigrizia, della cattiva volontà di cambiare e del Tamas della natura fisica, affinché la vera stabilità della Luce, del potere, dell'Ananda prenda dimora in un corpo sempre più divino.

Notate che una sottomissione tamasica che rifiuti di adempiere alle condizioni, e richieda al divino di tutto fare risparmiandovi le difficoltà e tutte le lotte, è un inganno che non conduce né alla libertà né alla perfezione.

Che la vostra fede sia pura, candida e perfetta. Una fede egoista dell'essere mentale e vitale, colorata dall'ambizione, dall'orgoglio, dalla vanità, dall'arroganza mentale, dall'ostinazione vitale, dalle esigenze personali, dal desiderio per le meschine soddisfazioni della natura inferiore, è una fiamma bassa e fumosa che non può innalzarsi diritta verso il cielo.

Considerate che la vostra vita vi è data solamente per l'opera divina e per aiutarla nella sua manifestazione.  Che la vostra sincerità e la vostra sottomissione siano vere e complete. Se vi date al Divino, datevi completamente, senza esigenze, senza condizioni, senza riserve, affinché tutto in voi appartenga alla Madre Divina, e nulla sia lasciato all'ego o dato a qualche altra potenza.

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