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Pensiero del giorno: Creare dal niente

Creare con la sola immaginazione è la meta della creatività umana. Come riuscire a modellare la materia in forme senza l’utilizzo dei metodi odierni come quello degli stampi? Uno stampo è il negativo di una forma che una volta riempita con un materiale duttile, dà vita a quella forma che resta tale nel tempo. Pensiamo al ferro, al gesso o alla plastica che attraverso stampi prendono forma.
Con la computer grafica abbiamo raggiunto una progettualità efficiente e veloce. La visione in 3D ha accelerato ulteriormente la visione della realtà virtuale che deve poi essere traslata alla realtà oggettiva. 
Ma cosa succederebbe se avessimo a disposizione una tecnologia per focalizzare quel progetto tanto da proiettarlo nell’ambiente e materializzarlo all’istante? Diverremmo dei creatori che dal niente fanno apparire le forme. Quel niente, a ben vedere, non sarebbe proprio un niente. Poiché in ciò che chiamiamo aria stanno tutte le frequenze possibili: onde TV, radio, onde della telefonia, raggi gamma, X, colori dell’infrarosso e ultravioletto, e così via. Dunque, nell’aria, cioè nello spazio attorno a noi, c’è tutto l’occorrente per creare. Quello che serve e ancora non c’è, è un macchinario che sia capace di proiettare un progetto in 3D ad alta risoluzione e concentrarne la luce in modo tale da scomporre la struttura atomica dell’aria e forgiarla nelle frequenze dei vari materiali che andrebbero a porsi nel giusto posto per dare forma alla creazione. Ciò già succede con gli esperimenti della scienza della Cimatica, in cui le particelle di sabbia o altro materiale si strutturano in disegni geometrici secondo la frequenza del suono emesso. Al variare della frequenza cambia la disposizione delle particelle che crea un nuovo disegno. 
Trasformando il progetto creativo in un’armonia di suoni avremmo il codice sonoro, quindi numerico, per convogliare la luce del proiettore e rendere concreta la creazione.
Tutto ciò è ancora avveniristico ma non impossibile. L’Umanità mediante la scienza e la sperimentazione deve, però, andare in questo senso per appropriarsi della potenza del creare con la sola visione immaginativa. La via è tracciata. Ora spetta agli uomini di scienza di impossessarsi di questa visione, che è antica quanto l’uomo stesso, e trasformare l’assioma del Suono creatore in un’opera dell’ingegno umano per riscoprire lo Spirito come impulso costruttore.

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