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Pensiero del giorno: La università' della Politica

La Politica è la prima delle sette principali attività umane governata dal primo raggio di Volontà e Potere, eppure non ha un corso di laurea appositamente predisposto per formare impiegati, funzionari e dirigenti atti ad amministrare il bene pubblico — la res publica dei latini— dal sindaco all’onorevole.

In passato la formazione del “personale” politico era affidata alle scuole di partito che allevavano per lo più i rampolli di famiglia legati a quello o a quell’altro leader; veri e propri discepoli eletti a perpetuare il baronato. Attualmente la formazione della classe politica è lasciata alla velleità del singolo o ancor più all’ambizione personale. Molti provengono dalla giurisprudenza tanto è esaltata la capacità oratoria per ottenere consenso e ipnotizzare il popolo dei votanti. Se non bastasse, il degrado dei valori riferiti al Bene comune sta dando il colpo di grazia per far sprofondare la classe politica nel girone infernale dei corrotti o di coloro che hanno peccato di onnipotenza.
Poveri noi!

Ci vorrebbe un giro di volta epocale che cancellasse d’un colpo i partiti, la cui funzione è ormai obsoleta, e creasse l’università della Politica in cui formare tutti i livelli della classe dirigente. Così come succede per qualunque altra facoltà, quella della Politica sfornerebbe impiegati, dirigenti e amministratori del bene comune ai vari livelli. Le assunzioni nell’amministrazione pubblica avverrebbero per concorso così come tutt’ora accade per assumere professori e medici, fino ai più alti incarichi di responsabilità di deputati e senatori.
E il popolo?

In un mondo in cui le ideologie sono morte e il confine tra destra e sinistra è sempre più labile, i partiti non hanno più senso. Il popolo ormai sa cosa vuole ed ha bisogno principalmente di stare bene e per star bene non ha più necessità di eleggere rappresentanti che gli dicano come star bene, così come non si pone il problema di eleggere professori e medici dei propri figli, per educarli e curarli. Il popolo della nuova società potrebbe decidere con responsabilità le linee guida e le priorità di una Nazione attraverso consultazioni telematiche di massa ed i politici/amministratori le dovrebbero solo gestire per concretizzarle.

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