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La fiammella

di Piero Ferrucci FB @piero.ferrucci

mani_candelaIn questo periodo inusuale e difficile si vedono molti progetti colare a picco.

Persone che si erano lanciate in un’avventura creativa o che nutrivano sogni e speranze, da un giorno all’altro vedono diventare tutto impossibile. Progetti professionali, artistici, accademici, rapporti nuovi e promettenti, iniziative commerciali, viaggi. Questo è il periodo dei naufragi.

Ma qui entra in scena la resilienza (o forza d’animo). “Resalio” in latino significa risalgo: è un termine marino, vuol dire risalire sulla barca che si era capovolta e, nonostante tutto, continuare il viaggio.

Ogni progetto di valore è quasi sempre improbabile. Per la sua stessa natura, proprio perché è nuovo, è arduo, quindi richiede abilità e deve sopravvivere a mille pericoli.

Insidie interne anzitutto: la distrazione, lo scoraggiamento, il dubbio, l’incostanza, la sfiducia.

Poi anche insidie esterne: i dubbi degli altri, le loro esigenze pressanti, le opinioni correnti, interruzioni di ogni genere, consigli maldestri, magari invidia e ostilità, difficoltà pratiche e finanziarie, l’indifferenza del mondo.

E’ come cercare di mantenere accesa una fiammella durante un uragano. Tutt’attorno a noi imperversa la tormenta, noi cerchiamo di proteggere la fiammella. A tutti i costi dobbiamo impedire che si spenga.

Quella fiammella rappresenta il nostro progetto. E’ ciò che ci è più caro. E’ quello che la vita ci ha affidato perché lo possiamo proteggere e lasciar sviluppare. Come tutto ciò che è in stato nascente, è vulnerabile. Può essere facilmente soffocato. In seguito la fiammella può diventare una fiamma invincibile, come la fiamma di cui parla Dante nel quarto canto del Paradiso: la fiamma che non si spegne neanche quando mille volte la violenza del mondo cerca di estinguerla.

La capacità di mantenere vivo un progetto che abbiamo dentro di noi malgrado sia insidiato da vari fattori avversi, si chiama perseveranza. E’ la capacità di continuare ad alimentare ciò in cui crediamo anche quando nessuno ci crede e quelli che ci hanno in passato incoraggiato hanno cambiato idea e la cosa più di buon senso è lasciar perdere. E invece noi no.

“Ma io ho bisogno di stimoli, altrimenti rinuncio”. No invece: si continua anche senza stimoli esterni, anche senza l’incoraggiamento affettuoso degli amici, i “like” digitali, i soldi, il plauso dei potenti, gli appoggi in alto loco. E’ qui la forza. E’ qui la sfida.

Nei periodi di crisi e incertezza questa capacità diventa ancora più preziosa. E’ una qualità che è bella di per sé, anche se poi il progetto non vedesse mai la luce. Il crederci e dedicarci attenzione, intelligenza e amore senza che nessuno ci incoraggi o ci approvi è una disposizione che, al di là dei risultati, ha di per sé valore, ed è bella semplicemente così com’è.

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