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Pensiero del giorno: La responsabilità come mezzo di scambio

 Il denaro, come già è stato esposto, è il mezzo di scambio energetico dell'umanità. Infatti consente la trasformazione dell'energia potenziale in beni materiali. Si può comprendere, quindi, come il possederlo sia il principale scopo della esistenza umana, fonte di odio e lotta.

Il sistema economico mondiale per produrre ricchezza necessita di risorse, ossia di materie prime (energia potenziale); poi di qualcuno che abbia la possibilità (il capitale) e la voglia (iniziativa privata) di tradurle in beni (forma materiale); quindi di qualcuno che abbia l'abilità di lavorarle (forza lavoro); infine, di qualcuno che abbia la necessità di usarle (consumatore).

In tutti questi passaggi il denaro funge da mediatore, e condiziona fortemente l'esistenza, dando luogo ad ogni sorta di speculazione. Potrebbe essere sostituito con un altro "mezzo di scambio energetico" che non abbia gli stessi effetti deleteri?

La risposta è positiva. Il denaro può essere sostituito dalla: "Responsabilità".

Per comprendere meglio la nostra tesi, occorre rifarsi all'origine etimologica del termine. Responsabilità deriva dalle parole latine "responsum e abilitas" che significano risposta e abilità; quindi abilità a dare risposte. La parola risposta deriva a sua volta da "res - pondere", ossia: pesare le cose. Da ciò si arguisce che essere responsabile vuol dire saper soppesare le cose per conoscere e dare risposte. In altre parole, farsi carico delle necessità della società e trovare soluzioni adeguate.

Come si realizza tutto ciò?
Compiendo un percorso di vita che ad ogni tappa produce una espansione di coscienza.

Attraverso l'esperienza diretta, cioè l'indagine e la sperimentazione soggettiva nei campi della conoscenza umana, si acquisisce la misura, il peso delle cose, da cui deriva la capacità di discriminare. A sua volta, la capacità di discernere, conduce alla piena consapevolezza di sé (conoscenza del proprio compito), la quale provoca un profondo senso di responsabilità verso se stessi e gli altri. Il senso di responsabilità, infine, attrae un riconoscimento di affidabilità e rispetto.

Il risultato finale di questa catena di conseguimenti è il: "Potere di servire".

Se l'uomo saprà sacrificare le proprie istanze ponendosi al servizio del Piano Evolutivo, otterrà il vero potere di servire,  che gli permetterà di trasmutare il "piombo in oro", ossia, la forza egoistica, centripeta, in energia altruistica, radiante. 

Questa è la visione ideale che apre le porte ad un prossimo futuro in cui, in virtù della totale responsabilità acquisita, l'essere umano, il cittadino della nuova società, sarà in grado di regolare armoniosamente ogni rapporto senza ricorrere al denaro. L'individuo non sarà più obbligato a lavorare per sopravvivere, ma vivere per collaborare, non considerando più il lavoro e la carriera come unico scopo della propria esistenza, ma come contributo, servizio di scambio, per ottemperare alle necessità della comunità.

In una società ideale, sganciata dal denaro, la produzione dei beni sarà autoregolata e distribuita in modo da non creare squilibri. Le attività umane saranno rivolte soprattutto alla crescita sociale strutturata in tre cicli. Il primo sarà improntato alla formazione educativa del singolo, sviluppando le doti e le qualità personali atte a indirizzarlo, poi, nel secondo ciclo, verso una attività congeniale in cui espletare il proprio servizio alla collettività.

Il terzo ciclo, intorno alla metà della durata media della vita, sarà svincolato dall'obbligo produttivo e dedicato alla crescita personale (in termini di sviluppo della coscienza), e all'apprendimento di quelle capacità che, non appartenendo ancora alle qualità personali, dovranno essere il frutto di nuove esperienze e future realizzazioni.

Lo sappiamo che questa visione ora è una Utopia ma le utopie di oggi saranno la realtà di domani. Quindi, coltiviamo le Utopie se vogliamo un mondo migliore!

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