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Pensiero del giorno: Salto in quarta e quinta dimensione

Si parla spesso, in questi giorni di grande sconquasso per l’Umanità, del salto in quarta dimensione, se non addirittura in quinta. Quarta e quinta dimensione hanno la suggestione di dimensioni spirituali liberatorie in cui essere proiettati da un fantasmagorico Demiurgo con un colpo di bacchetta magica per evitare i mali del mondo. Le cose non stanno proprio così.
La quarta dimensione è quella Buddhica, ossia, la dimensione della Coscienza animica. La quinta è quella Atmica o degli Archetipi, i principi primi, di cui tutte le forme non sono che riflessi più o meno imperfetti. Noi siamo abituati a sperimentare lo spazio tridimensionale in cui siamo immersi con i nostri corpi. Larghezza, lunghezza ed altezza sono i movimenti che possiamo compiere misurando ciò che ci circonda. In queste tre dimensioni accadono gli avvenimenti che ci fanno sprofondare nel dolore o ci danno piacere. Eppure abbiamo un modo per saltare d’un balzo nella quarta dimensione senza aspettare il Demiurgo. È quello dell’Osservatore distaccato.

L’Osservatore, infatti, proprio perché è distaccato, può osservare ciò che gli accade intorno senza esserne condizionato e travolto, come invece succede quando è calato nelle tre dimensioni temporali. L’Osservatore è la Coscienza che si riconosce in se stessa e sa di poter utilizzare a piacimento i tre mondi spaziali per evolvere. Non sentendosi imprigionata in essi, è libera di stare nel presente atemporale e fare in esso l’esperienza della “Pace”. In quella dimensione dove tutto è armoniosamente in un’ordine d’Amore, la Coscienza vede gli Archetipi come modelli perfetti in cui modellare le forme sottostanti per svolgere il proprio compito di portare il Cielo in Terra, o la quinta dimensione dello Spirito, entro ogni forma.

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