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Io vedo e quando l’occhio è aperto tutto è illuminato
Il Toro è il segno del Buddha perché fu lui a chiarire all’uomo la natura conflittuale del desiderio, causa prima del dolore, e ad indicare la via per uscire dal dolore mettendo fine all’espressione inferiore del desiderio, sia per le acquisizioni fisiche che psicologiche. Cristo venne in seguito ad insegnarci la trasmutazione del desiderio in aspirazione e ci diede la nota dell’Amore come forza di sublimazione del desiderio.
Per la persona in fase di affermazione il desiderio è una necessità “Che la lotta prosegua senza paure” (nota della personalità). Ma non c’è pace per lei perché ogni conquista perde subito il suo valore: le occorre sempre qualcosa di più. Deve continuamente competere, misurarsi con gli altri. Soffre terribilmente perché non vede mai la fine, trascinata dal vortice dei consumi e delle apparenze. Così la natura del desiderio, tanto importante per la nostra salute fisica e psicologica, viene svilita, trascinata nelle nebbie più dense delle paludi dell'opportunismo e della miseria psicologica.
Il mito
La cattura del Toro di Creta. Il mitico re di Creta, Minosse, concesse senza problemi all'eroe di portar via il feroce animale, dato che aveva creato problemi a Creta. Eracle riuscì a catturarlo vivo soffocandolo con le mani, e lo portò con sé ad Atene. Questa prova ha attinenza col mondo del desiderio e con la sua potenza scatenata; per questo, il discepolo deve saperlo governare in modo intelligente senza reprimerlo, ma anche senza lasciarsi trascinare da esso. Il mito narra che il toro cretese era nato dal mare, simbolo delle acque mutevoli ed infide, e che bisognava condurlo sulla terraferma: dall’isola del labirinto, che rappresenta l’io separato vittima della grande illusione, alla terra dei Ciclopi, gli iniziati dall’occhio unico, quello di Shiva nella tradizione orientale.
Così la materia viene consacrata, purificata e resa spirituale. Quindi, vediamo che Ercole cattura, doma e cavalca il toro, ma non lo uccide, bensì lo guida con intelligenza ed equilibrio.
“Io vedo e quando l’occhio è aperto tutto è illuminato.” È la nota dell’anima, che guida la persona a cavalcare il toro del desiderio, nella Sua Luce. Questo è l’essere umano della Nuova Era, capace di lavorare in gruppo, al solo e unico scopo di rivelare il regno di Dio sulla terra. “Perché questi gruppi avranno la vera visione”. La visione chiara delle cose, della realtà della vita. Alla persona è data la possibilità di uscire dalle nebbie, dai miraggi, dalle illusioni, rivolgendo l’attenzione mentale sulle proprie emozioni, in modo che possa coscientemente trovare le porte che si aprono su nuovi orizzonti di Luce.
Meditazione riflessiva
Cerchiamo di percepire chiaramente eventi e situazioni che ci tengono legati alle cose materiali. Vediamo se abbiamo sostituito il desiderio materiale e psicologico, con l’aspirazione al contatto animico per servire il Piano.
Esaminiamo le nostre aspirazioni: vogliamo conseguire l’essere spirituale? Ricordiamo che l'aspirazione è Servizio impersonale che volge al Bene Comune. Visualizziamo amici, conoscenti, fratelli di percorso ed altri ancora, che sono in cammino assieme a noi. Fondiamoci nel gruppo fino a percepire il legame d’unione.
Car*, lo strumento di crescita di questa settimana di aprile riguarda le: Energie di Taurus.
Dalle "Fatiche di Ercole" apprendiamo: "La chiave per comprendere la fatica nel Toro sta nella giusta comprensione della Legge di Attrazione.
Questa è la legge che governa quella forza magnetica, quel principio di coesione che costruisce le forme tramite cui Dio, o l’anima, si manifesta. Essa produce la stabilità, che si dimostra nella persistenza della forma durante il suo ciclo d’esistenza e concerne il rapporto fra ciò che costruisce la forma e la forma stessa, tra i due poli positivo e negativo, tra spirito e materia, tra il Sé ed il non-sé, tra maschio e femmina e dunque, tra tutti gli opposti.
[...] Vediamo che questa prova riguarda principalmente il problema del sesso. Esistono, nella lingua inglese, quattro parole composte da tre lettere che sono ideografiche e simboliche. Esse sono: Dio, Sesso, Legge e Peccato (God, Sex, Law, Sin). In queste quattro parole troviamo espressa la totalità di tutto ciò che esiste: Dio, la somma di tutte le forme, di tutti gli stati di coscienza e della Vita energizzante.
Sesso, quella Vita all’opera, che attrae lo spirito e la materia ed istituisce uno scambio continuo fra l’oggettivo ed il soggettivo e fra l’exoterico e l’esoterico. Sesso, desiderio, attrazione, spinta istintiva a creare, la forza di attrazione dell’anima, l’anelito al divino, il desiderio del maschio per la femmina, il richiamo della materia per lo spirito: tutte queste frasi possono essere elencate per esprimere alcune delle attività del Sesso nelle sue varie espressioni.
Legge, la risposta di Dio mossa dal pensiero verso la forma, le abitudini istituite dall’infinita interazione fra le opposte polarità riconosciute dall’umanità come le inevitabili leggi di natura, l’imposizione del volere di Dio e lo stampo di quel volere sulla forma ed il suo riconoscimento da parte dell’uomo.
Peccato, secondo la sua etimologia, significa: “l’uno che è”, l’insorgere del singolo contro il tutto, dell’individualità contro il gruppo, l’egoismo invece dell’interesse universale.
Questa è la storia dell’universo scritta per noi in queste quattro parole. Dio, il Tutto; Sesso, l’attrazione fra le parti entro quel Tutto; Legge, le consuetudini del Tutto; e Peccato, la rivolta dell’unità nel Tutto.
[...] “Io vedo e quando l’occhio è aperto tutto è illuminato”. Questo il proposito proiettato dall’“L’occhio del Toro”, la magnifica stella fissa Aldebaran. Una delle ragioni per cui questa costellazione è considerata quella che conferisce l’illuminazione. Negli antichi tempi era chiamata la stella guida dei cieli ed il Toro è sempre stato connesso alla luce e perciò a Cristo, che si dichiarò quale Luce del Mondo.
Ci si potrebbe chiedere in che modo può il Toro apportare l’illuminazione. Ci vien detto che la luna è esaltata in questo segno e che Venere ne è il governatore. Dal punto di vista degli esoteristi e fra le popolazioni agricole primitive, la luna è sempre stata considerata come l’aspetto che costruisce la forma. La luna è quindi il simbolo della materia e in molte delle nostre chiese è presentata in stretta relazione con la Vergine Maria.
Il compimento del lavoro intrapreso in Toro e il risultato dell’influenza taurina sono la glorificazione della materia e la conseguente illuminazione tramite essa. Tutto ciò che attualmente impedisce alla gloria, che è l’anima e alla radiosità che emana da Dio entro la forma, di risplendere in tutta la sua potenza, è la materia o aspetto-forma.
Quando questa sia stata consacrata, purificata e spiritualizzata, allora la gloria e la luce possono veramente brillare attraverso di essa e l’aspetto lunare può quindi essere esaltato in Toro. Ciò avviene mediante l’influsso di Venere, simbolo dell’amore terreno e di quello celeste, sia dell’anelito spirituale che del desiderio carnale e che perciò governa appropriatamente questo segno.
[...] La chiara lezione da apprendere in questo segno è di raggiungere la giusta comprensione della Legge d’Attrazione nonché il corretto uso e controllo della materia. In tal modo la materia è assunta in cielo, figurativamente parlando e può iniziare la sua giusta funzione, che è quella di costituire un mezzo d’espressione e un campo di prova per il Cristo interiore, ossia l’anima che vi dimora.
L’aspirante, quindi, è messo alla prova in due modi: primo, nel calibro della sua natura animale e nei moventi della sua utilizzazione; secondo, nell’attrazione che la grande illusione può esercitare su di lui. Maya, o la grande illusione e il sesso, non sono che due aspetti della medesima forza, quella d’attrazione: l’una si manifesta sul piano fisico e l’altro si esprime nel campo della natura emozionale del desiderio".
Il pensiero seme su cui meditare è: Nella dualità si esprime l'amore, nell'Amore la dualità si fonde.