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Mi sono chiesto, osservando le polemiche ricorrenti e le diatribe nei dibattiti televisivi, il perché la mente sia così conflittuale. In realtà, la mente razionale, è separativa per intrinseca natura, quindi, il problema è già risolto fin dall’inizio. Eppure, c’è qualcosa che spinge entro la mente affinché sia conflittuale. Diciamo subito che la mente è un concetto molto ampio; infatti la nostra mente umana è una sorta di recinto in cui ciascuno di noi cinge il proprio spazio mentale definendolo proprio. La mente è la immensa dimensione universale in cui la materia del pensiero crea, cioè si condensa per effetto della proiezione causale di una entità pensante, in forme tangibili. Esse sono chiamate per l’appunto: “forme-pensiero” di cui le forme oggettive sono la ulteriore precipitazione.
Vi è una mente universale, dunque, da cui le menti degli uomini attingono, quando accedono alle frequenze superiori della Volontà divina. La mente umana è un aggregato della mente superiore o astratta e di quella inferiore concreta o razionale. La mente astratta, a sua volta, consiste nelle frequenze monadiche del proposito, atmiche dell’ispirazione e in quelle buddhiche dell’intuizione. Vibrazioni che creano l’espressione della saggezza e della Volontà di Bene.
La mente razionale, al contrario, ha la funzione di analizzare l’intero per trovarne le componenti, codificarle, destrutturarle nella loro essenza oggettiva e ricomporle in nuovi aggregati formali secondo la propria immaginazione creativa.
Ma perché la mente concreta e razionale è conflittuale?
Ritengo che alla base della conflittualità vi siano i modelli. Si, i modelli a cui la coscienza umana di un individuo si aggancia come un arpione e che modellano il corpo mentale delle geometrie regolari o irregolari che delineano i pensieri e quindi, le convinzioni, come vettori di forza psichica.
I modelli attinti per karma, prima, e per condizionamento ambientale, poi, sono i capisaldi delle nostre strutture mentali e, quando si confrontano con concetti mentali opposti, si scontrano per la ancestrale dualità di piacere e dolore. È piacere quando i modelli sono affini ed è dolore quando sono opposti!
Si scontrano poiché la mente umana attiva il sentimento, e il sentimento è quella coloritura emotiva che, al contrario dell’emozione, l’uomo può decidere di pennellare attraverso il proprio comportamento, e affrescare quelle stanze mentali che lo distinguono per coerenza o incoerenza ai propri modelli.
La particolare struttura della relazione conflittuale è tale che, quando le due parti sono in opposizione mentale, sprigionano, oltre alle emozioni analoghe, anche sentimenti affini. Entrambe si odiano, oppure hanno indignazione, oppure esplodono in rigurgiti di aggressività e rabbia; eppure, hanno sempre sentimenti negativi affini. Così come avviene quando le due parti sono sinergiche. Esse sono simultaneamente concordi.
Tutto ciò dipende, esclusivamente, dai modelli attinti fin dalla nascita. I modelli sono i Valori che il 6° raggio di Ideale emana per colorare l’architettura della creazione. Anzi, sono proprio gli architravi della creazione, da cui i pensieri, in differenti frequenze e dimensioni, plasmano le forme.
“Dimmi quali sono i tuoi modelli e ti dirò chi sei”, potrebbe essere la domanda fondamentale all’inizio di una relazione. Se i modelli sono affini, si crea una sinergia, mentre se i modelli sono divergenti si crea una opposizione. Il corpo emotivo, da questa primaria scelta, attiva i sentimenti corrispondenti, tanto più forti quanto più fanatiche sono le posizioni. Il fanatismo è l’eccessiva forza che un modello esercita sulla persona, fino a travolgerla nel sentimento della ferocia bestiale.
Alla fine di questa riflessione, vorrei proporre di osservare con molta attenzione i nostri modelli di riferimento, affinché si possa, consapevolmente, decidere di ascoltare le differenti convinzioni altrui, senza o con meno attrito possibile. Il sentimento è un atto volitivo del pensiero che viene esercitato sul proprio corpo emotivo. Quando assistiamo a dibattiti o quando le menti si accendono in opposte posizioni, tiriamo un profondo respiro e… portiamo l’attenzione al cuore, per sentire l’altro con umana accoglienza.
di Edoardo Conte
La cura attraverso l’evocazione dei Valori è quella più diretta che possiamo utilizzare, poiché collega il disagio, che è un effetto, alla causa che lo origina, che è il suo Principio o Archetipo valoriale. Facciamo un esempio di immediata comprensione.
Poniamo che il disagio (difetto, complesso, vizio, o stato d'animo negativo) sia come una automobile che ha subito un incidente e la carrozzeria è ammaccata su un fianco. Per aggiustarla andiamo dal carrozziere che ordinerà i pezzi originali da sostituire a quelli distorti o rotti. I pezzi originali sono stampati dal modello di fabbrica della carrozzeria per quel tipo di auto; cioè sono fatti in serie dal primo modello creato dal designer, che si chiama “Prototipo”. Il prototipo di quella carrozzeria per quel modello di auto serve a stampare tutte le carrozzerie e a fornire i pezzi di ricambio che sono uguali per tutte le auto di quel modello.
Così, se traslando l’esempio, lo portiamo agli stati d’animo umani, possiamo dire che quando un comportamento è degradato, cioè abbassato in frequenza rispetto al modello originale, ci procura sofferenza come quella parte di auto ammaccata. Per riportarlo al suo stato originale dobbiamo sapere quale è il modello o prototipo e sostituirlo con quello nuovo che è uguale al modello di fabbrica. In altri termini, il simbolo che raffigura la forma originale, cioè il prototipo o archetipo di quel valore, funge da modello evocativo per riportare lo stato d’animo, e il comportamento conseguente, al suo stato di perfezione di fabbrica. Questo significa che è rimesso in forma come la carrozzeria dell’auto a cui sono state cambiate le parti ammaccate.
Facciamo un esempio riguardo all'amorevolezza che è uno stato d'animo ad alta vibrazione capace di armonizzare qualsiasi situazione. Quando è degradata diventa sgarbatezza e scontrosità, spigolosa quanto un'auto ammaccata.
Il simbolo dell'Amorevolezza è il modello perfetto da sostituire a quello distorto. È composto dal cerchio blu dell'Amore, dal cerchio giallo dell'Armonia, dalla stella arancio della Conoscenza e al suo centro c'è il simbolo dell'accoglienza, a significare che essere amorevoli è atto del cuore a cui partecipa la mente nel donare la conoscenza necessaria a lenire e sostenere la sofferenza, in modo che l’armonia torni a regnare sovrana.
Ogni disagio, dunque, ha la sua causa e il suo modello di perfezione che attende di essere rimesso al suo posto per ridonarci salute e integrità. Tutti i simboli degli Archetipi hanno la funzione di elevare la frequenza vibratoria di tutte le ammaccature che ci affliggono.
di Edoardo Conte
Simbolo dell'Amorevolezza
Verità e realtà percepita sono due cose molto diverse. L’una è indipendente da fattori esterni, l’altra è totalmente dipendente dalla percezione soggettiva. Quante volte accade di avere una sensazione di calore superiore alla temperatura misurata? Specialmente nelle giornate afose d’estate quando il tasso di umidità è insopportabile e falsa la percezione della temperatura reale. Ebbene, questo esempio ci spiega come la percezione della realtà non sempre corrisponda alla verità. In Politica la realtà percepita è senza alcun dubbio più importante e condizionante della verità oggettiva. Non a caso i politici scaltri influenzano il consenso delle masse costruendo di proposito realtà illusorie come quelle di emergenze che, non giustificate dai numeri, sono comunque recepite come tali. Pensiamo all’emergenza “immigrati” falsamente costruita proponendo immagini emblematiche che catturano l’emotività della gente alterando la percezione effettiva del problema. Nel mondo dell'Economia la finanza più agguerrita condiziona le fluttuazioni in borsa con la forza dei "rumors" che altro non sono che voci illusorie messe in giro per suggestionare emotivamente i mercati proiettando nell'immaginario collettivo ombre di perdite catastrofiche o miraggi di guadagni esaltanti.
Nel film “Sesso & potere”, con Dustin Hoffman, venne magistralmente raccontata la messa in scena di una guerra fittizia confezionata negli studi cinematografici hollywoodiani per deviare l’attenzione da uno scandalo sessuale che coinvolgeva il presidente degli Stati Uniti in piena campagna elettorale. Nel film l’opinione pubblica credette a tutto ciò che vide diffuso dai mezzi di comunicazione poiché ciò che è visto in televisione e sui social è percepito come veritiero e verosimile a prescindere dalla verità! Questo è il potere dell’immaginario collettivo e dell’immaginazione che può essere utilizzato per illudere le masse o per liberarle. Le immagini sono la struttura portante della realtà. Esse costituiscono la concretezza del pensiero; il modello di riferimento più tangibile e lo strumento più efficace per portare il cambiamento. Dal punto di vista della fisica quantistica le immagini rappresentano il collasso dell’onda vibratoria in particella materica. Difatti, le immagini sono le forme scaturite dal suono creatore; o in altri termini, sono il suono che prende forma. La scienza della Cimatica lo ha dimostrato una volta per tutte. Per questo motivo dobbiamo imparare a gestire le immagini e utilizzarle per migliorare l’esistenza umana svelando la verità anziché condizionarla negativamente falsando la realtà dei fatti.
di Edoardo Conte
di Edoardo Conte
La materia è una grande sconosciuta e, seppur siamo fatti di essa e con essa, non sappiamo bene come appaiano le forme durante la creazione.
All’inizio di Tutto c’è il pensiero, un pensiero talmente focalizzato che solo il Demiurgo può attuare. Tale pensiero, che è in se stesso, il progetto della creazione, dal punto di compressione (concentrazione) iniziale espande la sua onda... e la Luce è!
Diciamo subito che la Luce è lo stato apparente del pensiero che, nelle prime fasi creative, ha l’aspetto di Plasma o nube plasmatica creatrice (la santa Vergine, vergine poiché non è plasmata ma è puro plasma).
Ma, facciamo un passo indietro.
Quando il pensiero creatore è focalizzato nel punto d’origine, ciò presuppone che sia avvenuta una polarizzazione tra il proposito dell’Osservatore (Creatore) e l’Osservato che ancora non è palese, ma esiste come controparte duale dell'intenzione del Creatore. Ogni proposito ha in sé questa dualità: l’intenzione causale e… l’effetto che avrà una volta proiettata dal pensiero (la coscienza del creatore aggiungerà il significato, appena manifestata la forma primaria). Questa dualità crea all’istante il Campo magnetico in cui il Proposito causale è il polo positivo e l’effetto che avrà, è il polo negativo. Ogni creazione, a tutti i livelli creativi, può avvenire soltanto nella dualità del campo magnetico.
Detto questo, dalla polarizzazione e concentrazione verso il centro tra Proposito ed Effetto (il toroide magnetico) si ha il primo collasso d’onda o sintesi o implosione, per dirla alla Dan Winter, che vien detto osservazione o, in altri termini, forma principiante; cioè: Archetipo. Tutti i Principi, che sono in realtà, il progetto creativo, prendono forma archetipica dalla nuvola plasmatica che è la prima espansione di coscienza che il Creatore proietta dal Suo punto di Sintesi.
Così procede la creazione in ogni grandezza di scala con effetti proporzionati al grado o, potenza, di coscienza raggiunto dall’entità consapevole. La nube plasmatica polarizzata è, a tutti gli effetti, una entità cosciente intelligente in grado di compiere a sua volta, una sintesi o collasso d’onda (ciò spiega la miriade di galassie in formazione autonoma, dato il "VIA" iniziale del Creatore.
Nell’essere umano la chiamiamo scelta, mentre nelle entità creatrici superiori, è la creazione stessa che diventa materia e, quindi forma, dapprima prototipica e poi multiforme, secondo l’intreccio di principi che agiscono nel Fiore della vita o nella progressione geometrica delle possibilità del sistema settenario (le due progressioni della vita, quella ad ottave cioè settenaria, e quella aurea, cioè a progressione di Fibonacci, che è la progressione o espansione della curva coscienziale e delle forme da essa derivate).
In questo modo sono prodotte le cellule staminali che sono tali poiché frutto della sintesi delle 49 e 64 possibilità (principi archetipici) del campo unificato creativo. Ciascuna di esse ha in sé le qualità creative che all’occorrenza, possono differenziarsi secondo le funzioni e caratteristiche sistemiche vitali.
Riassumendo:
Dalla polarizzazione duale del campo plasmatico creativo e sua sintesi centripeta (compressione, focalizzazione, implosione) si ottiene il collasso d’onda o forma principiante materiale (alcuni la chiamano ritorno al punto zero o origine della vita) ma è sempre quel processo intelligente del Cuore cosmico (Cuore centrale spirituale) che sintetizza gli opposti (il centro o buco bianco/nero del toroide coscienziale). Ciò avviene in tutte le grandezze di scala: dall’Universo all’uomo. In passato si poteva raggiungere questo stato creativo solo con l’introspezione o la meditazione; oggi alcuna scienza, o meglio, alcuni scienziati illuminati, hanno compreso la dinamica creativa e la propongono in ausilio alle tecniche di introspezione, anche per riequilibrare il corpo fisico. Un esempio fra tutti: i cosiddetti Med bed che altro non sono che apparati di riequilibrio cellulare aventi la funzione di risvegliare nelle cellule dormienti, la struttura settenaria (49) e potenziale (64) della funzione originale della vita.