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Pensiero del giorno: Il modello ideale

Ogni persona, anche senza esserne cosciente, segue un modello di riferimento per crescere e migliorare aspetti di sé. Lo fa il bambino quando imita il comportamento dei genitori, suoi modelli ideali, per destreggiarsi nelle prime attività esplorative e, in seguito, sviluppare interessi e attitudini. È un continuo identificarsi ora nelle modalità paterne di direzione, ora in quelle materne che gli danno sicurezza nell’accogliere, elaborare e procedere. Lo stesso accade all’adolescente messo di fronte alle urgenti scelte di vita. Senza un modello a cui assomigliare si sentirebbe solo e perso. Per ciò è così importante che i genitori, la scuola e l’ambiente sociale gli sappiano riflettere i valori fondamentali che lo forgeranno per il resto dell’esistenza. Così procede l’adulto che si confronta con chi ha una capacita o qualità migliore per implementare fondamentalmente la propria creatività mediante una maggiore competenza, valenza, e, non ultimo, un maggior potere. Impariamo tutti in questo modo, chi più, chi meno.

Di fronte a un modello di esempio superiore abbiamo in genere due posizioni. La prima è di invidia e, quindi, di rifiuto del modello stesso. Vorremmo essere a quell’altezza ma il raggiungerla implicherebbe uno sforzo di apprendimento e di umiltà in quel momento considerato impossibile. Ci rendiamo conto che non ne abbiamo le capacità ed è troppo faticoso svilupparle. Dunque lo rifiutiamo e disprezziamo il modello come la volpe fece con l’uva troppo in alto per essere inghiottita. Oppure il modello ideale è così appetito per le potenzialità intraviste, che lo fanno subito divenire oggetto del desiderio la cui attrazione è irresistibile. Tanto che sia un esempio di rettitudine quanto di potere, il modello è assunto e accettato nella sua completezza e facciamo di tutto per raggiungerlo. Comunque sia, avere un esempio da seguire è il modo più naturale ed efficace di crescere. Per questo motivo ogni percorso di crescita abbisogna di un suo appropriato modello di perfezione. Esso funge da pungolo e al tempo stesso da meta. A maggior ragione, chi si pone su un percorso di sviluppo spirituale tende ad un ideale riconosciuto e accettato. Vi sono due figure di uomini che hanno raggiunto il massimo dell’evoluzione possibile su questo pianeta; sono il Buddha e il Cristo. Più di ogni altro essere umano le loro vite hanno ispirato le moltitudini e funto da modello perfetto. È a loro che si rivolgono miliardi di persone per ottenere una grazia attraverso la preghiera. È a loro che tutti i ricercatori spirituali volgono lo sguardo per svelare il profondo senso della Vita e sperimentare le necessarie realizzazioni.

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