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La dualità nell'uomo

di Edoardo Conte

dualeL’essere umano, per sua stessa costituzione, è duale poiché sottostà alle leggi di simmetria che regolano la vita e le forme secondo canoni matematici e geometrici che rispecchiano la creazione universale e, nel caso specifico di una creatura semovente terrestre, cioè un animale, la necessità di procacciarsi il cibo, per espletare, in definitiva, l’altro bisogno di sopravvivenza che è quello di procreare. Un animale non ha altro scopo nella vita, se non quello di far progredire la sua specie. Ma c’è qualcosa in più nella dualità dell’uomo, che sopravanza i limiti dell’animalità. Egli ha sviluppato la facoltà immaginativa che lo ha elevato al di sopra degli altri Regni, spingendo il senso della dualità nel piano della mente. Questo è il motivo basilare del passaggio dal regno animale a quello umano. Che cosa abbia provocato in lui l’immaginazione è un mistero o un segno di Dio, per i profani. Chi segue l’insegnamento occulto sa che avvenne un fatto, 21 milioni di anni fa che lo rese possibile. Fu la Individualizzazione per mezzo di grandi esseri chiamati i Signori della Fiamma.

Ma torniamo alla dualità dell’essere umano e a come questa facoltà lo contraddistingua da tutti gli altri Regni. Essa è espressa, ovviamente, a tutti i livelli; pensiamo agli organi doppi come i reni, agli apparati riproduttivi di ovaie e testicoli, ma anche alle funzioni della vista, udito, tatto odorato e gusto con gli organi preposti per captarne le sensazioni, come occhi, orecchie, mani, narici e papille gustative che sono in coppia, disposti ciascuno in una delle due parti simmetriche in cui è diviso il corpo fisico. Anche il cervello è suddiviso in due metà o emisferi allo stesso modo.
Quella descritta fin qui è la dualità che appartiene al corpo fisico derivata dalla necessità di esprimere funzioni vitali.  Nulla di differente da un animale. Dopo tutto, noi abbiamo ancora un corpo animale. Lontano è il giorno in cui le nostre facoltà mentali sapranno addomesticare la curva evolutiva e consentirci organi e funzioni prettamente umane e tali da differenziarci completamente dal Regno animale così come sono strutturalmente diversi il Regno Minerale o il Vegetale. Noi proveniamo da quel Regno; ma abbiamo spinto la simmetria duale oltre i limiti della forma. Questa è la peculiarità che ci contraddistingue e che ci dà nuove prospettive evolutive.

Ecco che l’essere umano è duale nei pensieri, nelle emozioni e sentimenti e nelle azioni. Può pensare in modo analitico o sintetico (ciò che un animale non può fare), può sentire al tempo stesso il dolore e il piacere (ciò che un animale non può fare) e, infine, agire nel bene e nel male in modo consapevole (ciò che un animale non può fare), per il fatto che ha acquisito, l’Uomo, in quel remoto passato, la libertà di esprimersi!

Tale facoltà si è attuata, giocoforza, attraverso la dualità, che è l’unico modo di sfuggire alla mirabile e ineludibile Legge naturale della vita che regola funzioni e relazioni come un orologio svizzero: immutabile e implacabile nel tempo e nello spazio! Non una possibilità di cambiamento, se non nell’ambito della programmazione, che consente le deroghe come eccezioni. La vita si adatta e si moltiplica continuamente secondo regole immutabili che non possono essere eluse. A questo aspetto vitale è sottomesso anche l’essere umano, poiché egli è entro la vita come tutte le altre creature; ma, mentre i Regni Minerale, Vegetale ed Animale non hanno scelta, il genere umano ce l’ha!

Così i Regni di Natura hanno proseguito il cammino indisturbati per milioni e milioni di anni, finché è apparso l’uomo che ha sconvolto quell’ordine e quel ritmo precisi, distinguendo entro la Vita Una, il bene e il male. Sappiamo bene cosa ha comportato e continua a comportare questa acquisizione che, da un lato ci fa raggiungere vette d’ingegno inesplorate e dall’altro ci fa distruggere l’ambiente in un delirio di onnipotenza. Ciò nonostante, l’acquisizione del libero arbitrio è stata ed è indispensabile al prosieguo dell’evoluzione, allo stesso modo in cui lo è la comparsa dell’Uomo. Anzi, la comparsa dell’uomo ne soddisfa la naturale necessità, affinché quella Legge abbia un esecutore.

Ma torniamo alla composizione strutturale dell’essere umano e vediamo come il libero arbitrio abbia agito utilizzando la dualità nella trasformazione e adattamento dei suoi vari aspetti. L’uomo ha una simmetria verticale ed una orizzontale. Quella verticale divide il corpo in due nel senso longitudinale. Quella orizzontale lo divide in un sopra e un sotto. La simmetria verticale o destra/sinistra deriva dalla dualità intrinseca alla forma e, soprattutto, alla forma di deambulazione animale. Quindi non ci dilungheremo. La simmetria orizzontale è la più interessante per comprendere la dualità ai fini evolutivi. Nel corpo fisico la parte superiore inizia dal capo e termina al diaframma. La inferiore inizia dal diaframma e termina alle estremità degli arti inferiori. Nel livello eterico il "sopra" comprende i chakra della Corona alla sommità della testa, il chakra Ajna al centro tra le sopracciglia, quello della Gola nel plesso faringeo e del Cuore nel plesso cardiaco. Questi centri sono preposti all’umanità; e sono i centri attraverso i quali si dovrà sviluppare la genialità umana verso la solidarietà e fratellanza. Il "sotto" del livello eterico è costituito dai chakra del plesso Solare, quello Sacro in corrispondenza dell’omonimo osso e il chakra Radice alla base della colonna vertebrale. Questi centri sono preposti all’animalità.
Appare, dunque, evidente come il "diaframma" muscolo fatto a ombrello, funga da spartiacque e al tempo stesso, barriera tra i comportamenti animali e quelli prettamente umani. Concentrare l'energia e forza nutritiva del prana nei centri al di sopra del diaframma avrà lo scopo di rafforzare la predisposizione al Vero, al Buono e al Bello, via via trasformando le tante, troppe brutalità di cui la progenie umana è responsabile. In questo dovranno consistere le varie tecniche di equilibrio e rivitalizzazione psicofisica che vanno diffondendosi di questi tempi. 

Risulta chiaro, alla luce dei fatti, come il genere umano debba ancora compiere un lungo processo evolutivo per mostrare la propria peculiarità in termini di adattamento funzionale, corporeo, emotivo e soprattutto mentale. Sarà proprio da quest’ultimo che dipenderà l’adattamento degli altri aspetti. Come sempre è stato, l’ampliamento della sfera mentale produce i suoi effetti nelle dimensioni corporee inferiori e, quindi, determina, nel tempo, i cambiamenti funzionali e strutturali dell’uomo. Via via che il senso della dualità compirà il suo corso verso la sintesi degli opposti, man mano accadranno le trasformazioni di funzioni e organi fino a che sarà l'avvento del Divino androgino: l'essere spiritualmente elevato senza più dualità e differenziazioni di genere.

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